Assist di Cornelius, gol di Freuler. Anzi no, l’arbitro annulla dopo l’intervento del Var. Fuorigioco. Urlo che rimane strozzato in gola. Ma Remo Freuler non si fa abbattere. Alla prima occasione buona del secondo tempo si trova nuovamente davanti a Nicolas. Gol? Sì. E lo stadio di Bergamo può esplodere, questa volta per davvero.
Uomo nell’ombra di un’Atalanta che vuole continuare a sognare, ma non solo in Europa League. Il doppio impegno per ora non pesa, la voglia di crescere e stupire ancora è tanta. Perché la classifica parla chiaro, in questo momento i nerazzurri sono ad un solo punto dal settimo posto.
Centrocampista moderno ed incredibilmente completo. In mezzo al campo è un metronomo, quando non c’è la sua assenza si sente e non poco. Spicca nella classifica dei palloni recuperati, grazie alla grinta e alla determinazione che da sempre lo contraddistinguono. Ma la qualità è anche data dagli inserimenti offensivi: Freuler in area c’è sempre e lo sottolineano i tre gol segnati in questa stagione.
Il primo sul campo della Fiorentina, in pieno recupero, a regalare un punto d’oro alla squadra di Gasperini. Il secondo una settimana fa, in Europa League contro l’Apollon e il terzo proprio mercoledì sera con il Verona. Ma l’uomo in più di questa Atalanta non si vuole fermare. Soprattutto ora che ha conquistato la maglia da titolare della nazionale svizzera.
La sua Svizzera, dov’è nato e cresciuto (anche calcisticamente). Nel Lucerna il vero salto di qualità e Giovanni Sartori non se l’è fatto scappare, portandolo a Bergamo nel gennaio 2016, quando sulla panchina nerazzurra c’era Edy Reja. Poco spazio nei primi sei mesi, l’esplosione poi con Gasperini.
Nel frattempo con la sua nazionale si qualifica per i play-off, proprio come l’Italia. Il mondiale non è un sogno, ma un obiettivo concreto da conquistare nella doppia sfida con l’Irlanda del Nord, sfide in cui con tutta probabilità partirà titolare.
Colpo geniale di un dirigente, Sartori, che di talenti all’Atalanta ne ha portati tanti negli ultimi anni: de Roon, Palomino, Petagna, Cornelius, Hateboer e si potrebbe andare avanti. Il suo segreto? “Ho tanti osservatori in giro per il mondo”, risponde sempre.
Talenti che generano plusvalenze, ed è facile pensare che nei prossimi mesi qualche big si butti proprio su Freuler. L’Atalanta prova a tenerselo stretto, anche perché rinunciare a uno come lui, di questi tempi, non è certo semplice.