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Data: 31/10/2016 -

Regolamentiamo – La Guida Pratica della Regola 5: le responsabilità “sportive” dell’arbitro

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Regolamentiamo – La Guida Pratica della Regola 5: le responsabilità “sportive” dell’arbitro
Regolamentiamo – La Guida Pratica della Regola 5: le responsabilità “sportive” dell’arbitro

Oggi parliamo delle responsabilità che il regolamento del gioco del Calcio assegna al direttore di gara facendo riferimento agli aspetti che si riferiscono alle sue decisioni durante lo svolgimento della gara e che riguardino non solo l’aspetto tecnico disciplinare ma anche tutto il resto come non iniziare una gara, interromperla, soccorsi ai giocatori e tanto altro.

Precisiamo che non stiamo parlando di responsabilità civili e penali, che fanno riferimento ad altri ambiti, ma solo di ambito sportivo anche se poi le due cose non sono completamente indipendenti.

Un arbitro o un altro ufficiale di gara non può essere ritenuto responsabile per alcun infortunio subito da un calciatore, da un dirigente o da uno spettatore; alcun danno materiale di qualunque genere; alcun danno subito da una persona fisica, da una società sportiva o non, da un’impresa, da un’associazione o da qualunque altro organismo che sia imputabile a una decisione presa in base alle Regole del Gioco o alle normali procedure previste per organizzare una gara, disputarla o dirigerla.

Per rendere ancora più precisa l’indicazione, il regolamento specifica che quanto sopra può riferirsi alla decisione:

• di consentire o di impedire lo svolgimento di una gara in conseguenza dello stato del terreno di gioco e del campo di gioco o in ragione delle condizioni meteorologiche;

• di sospendere definitivamente una gara quali che siano i motivi (pioggia, vento, neve e altro);

• relativa all’idoneità delle attrezzature e delle dotazioni del terreno di gioco e del pallone utilizzato durante la gara (mancato rispetto delle misure del terreno di gioco, comprese le porte, le bandierine e la tracciatura; pallone non conforme ai requisiti e altro);

• di interrompere o no una gara per ragioni imputabili alle interferenze degli spettatori o a problemi creatisi nelle zone riservate ai medesimi (tentata invasione del terreno di gioco, gravi incidenti che abbiano visti coinvolti i sostenitori delle due squadre, lancio di sassi o altri corpi pericolosi contro i calciatori o gli arbitri e altro);

• di interrompere o no il gioco per consentire che un calciatore infortunato sia fatto uscire dal terreno di gioco per ricevere le cure (in questo sono stati specificati meglio anche i casi in cui l’arbitro deve o non è tenuto ad interrompere il gioco);

• di richiedere che un calciatore infortunato esca dal terreno di gioco per ricevere le cure (ricordiamo che da quest’anno è entrata in vigore la nuova disposizione che permette di prestare le cure sul terreno se queste avvengono entro un breve periodo di 25-30 secondi);

• di consentire o di vietare a un calciatore di indossare determinati indumenti o equipaggiamento;

• per quanto possa rientrare nella sua competenza, di consentire o impedire a qualsiasi persona (compresi dirigenti di società o responsabili dello stadio, forze dell’ordine – in accordo con le autorità di pubblica sicurezza - fotografi o altri rappresentanti dei mezzi di comunicazione) di essere presenti in prossimità del terreno di gioco.

Può, inoltre, riferirsi a tutte le altre decisioni assunte dall’arbitro in conformità con le Regole del Gioco o con i suoi doveri così come sono definiti nei regolamenti e nelle norme della FIFA, delle Confederazioni, delle Federazioni nazionali o degli organizzatori di una competizione sotto la cui responsabilità si disputa la gara.

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