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Data: 03/10/2016 -

Regolamentiamo – La Guida Pratica della Regola 3: l’identificazione dei calciatori

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Continuiamo il percorso che ci porta ad analizzare, regola per regola, quella che è la casistica, o per usare un termine più corretto la “Guida Pratica”, del Regolamento del Gioco del Calcio. La Regola 3 presenta molti aspetti interessanti che osservatori e tifosi non sempre conoscono nella corretta interpretazione.

Forse non tutti sanno che un valore decisivo ai fini della partecipazione alla gara, nonché dell’individuazione dei calciatori dovrà attribuirsi agli elenchi nominativi dei calciatori componenti le squadre, che devono essere presentati all’arbitro prima dell’inizio della gara. Le squadre, tuttavia, possono cambiare i nominativi già indicati fino a che il gioco non abbia avuto inizio. L’elenco presentato può, ancora, essere integrato, anche dopo che la gara è iniziata, per l’eventuale arrivo di calciatori titolari ritardatari.

Se, durante l’identificazione dei partecipanti alla gara, l’arbitro riscontrerà palese differenza tra il volto di un calciatore e quello impresso sulla foto del documento di riconoscimento chiederà altro documento valido di riconoscimento e, in mancanza, esperirà ogni tentativo per una indubbia identificazione (es. fotografia insieme con il calciatore). Se ciò non è possibile ritirerà il documento (soltanto se si tratta di tessera federale) e farà sottoscrivere una dichiarazione sull’identità del calciatore dal dirigente responsabile e dal calciatore stesso, che comunque deve essere ammesso al gioco. L’arbitro dovrà allegare nel rapporto di gara la documentazione sopra citata.

Se un calciatore privo di tessera federale o di un qualsiasi documento di riconoscimento, chiede di partecipare alla gara rilasciando all’arbitro una dichiarazione circa la propria identità, l’arbitro non gli consentirà di partecipare alla gara, ad eccezione del caso di sua conoscenza personale del calciatore.

Se prima dell’inizio di una gara, il capitano di una squadra chiede che si attenda l’arrivo di calciatori ritardatari l’arbitro, indipendentemente dai motivi addotti, dovrà accogliere la richiesta perché non può imporre ad una squadra di iniziare il gioco se questa ha richiesto di far uso del proprio diritto di essere attesa per un periodo pari alla durata di un tempo di gara (o del minor tempo disposto dagli Organi federali). L’arbitro farà menzione nel rapporto di gara dell’evento.

L’arbitro può ritardare l’inizio della gara, oltre lo scadere del tempo di attesa per l’espletamento delle formalità o per altre cause estranee al comportamento delle squadre, se una squadra si presenta in tenuta di gioco esibendo all’arbitro i documenti richiesti e in condizione di iniziare la gara.

Un calciatore (titolare) ritardatario che vuole unirsi alla propria squadra dopo l’inizio della gara deve richiamare l’attenzione dell’arbitro dalla linea laterale. L’arbitro, alla prima interruzione, lo ammetterà al gioco, dopo averlo identificato ed averne controllato l’equipaggiamento. Se non già indicati, dovrà poi far trascrivere i dati del calciatore negli elenchi dei partecipanti, dandone immediatamente comunicazione verbale al capitano della squadra avversaria.

Un calciatore di riserva diventa titolare (ossia, quando si considera effettuata una sostituzione) immediatamente dopo che è entrato sul terreno di gioco, nel rispetto della procedura di sostituzione.

Se, durante l’intervallo, una squadra vuole sostituire un calciatore titolare con uno di riserva, l’arbitro deve essere prima informato. Il calciatore entrerà sul terreno di gioco all’altezza della linea mediana subito prima del calcio d’inizio del secondo tempo, con l’autorizzazione dell’arbitro.

Se prima dell’inizio di una gara, una squadra iscrive nell’elenco consegnato all’arbitro i nomi dei calciatori di riserva, che, però, arrivano dopo il calcio d’inizio. Questi dovranno essere ammessi nel recinto di gioco, ma prima di ammetterli a prendere posto in panchina, l’arbitro, dovrà provvedere ad identificarli alla prima interruzione di gioco.

Se una squadra con solo sette calciatori subisce un calcio di rigore e uno dei suoi calciatori viene espulso, lasciando la squadra con sei calciatori, l’arbitro deve sospendere la gara senza che il calcio di rigore sia eseguito. Se, con il pallone non in gioco, un calciatore di una squadra che ha solamente sette calciatori chiede all’arbitro di poter uscire dal terreno di gioco per essere medicato, la gara sarà momentaneamente sospesa fino a quando il calciatore soccorso non ritorna sul terreno di gioco. Se non può riprendere parte alla gara, la stessa sarà sospesa definitivamente. Se una squadra sta giocando la gara con sette calciatori e mentre la squadra avversaria sta per segnare una rete, uno dei sette calciatori esce intenzionalmente dal terreno di gioco l’arbitro non deve interrompere la gara, ma applicare il vantaggio e se la rete è stata segnata, convalidarla. Il calciatore che è uscito dal terreno di gioco dovrà essere ammonito.

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