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Data: 29/08/2016 -

Regolamentiamo – La Guida Pratica della Regola 1: le cause che determinano l’impraticabilità del terreno di gioco

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Continuiamo il percorso che ci porta ad analizzare, regola per regola, quella che è la casistica, o per usare un termine più corretto la “Guida Pratica”, del Regolamento del Gioco del Calcio. Oggi proseguiamo con la Regola 1 – Il Terreno di Gioco e per la precisione con quelle che possono essere le cause che determinano l’impraticabilità del terreno di gioco. Iniziamo con il dire che per Terreno di gioco si intende il rettangolo entro il quale si svolge effettivamente il gioco. A differenza del Campo per destinazione che è quella fascia piana di terreno, larga almeno 1,50m., situata intorno al terreno di gioco ed a livello dello stesso. Il Recinto di gioco è costituito dal terreno di gioco, dal campo per destinazione, dall’area tecnica, da eventuali piste, pedane e/o strutture per l’atletica o altro sport ed è delimitato da una rete o altro mezzo appropriato di recinzione. Il Campo di gioco invece è l’intera struttura sportiva che comprende anche il “recinto di gioco”, gli spogliatoi ed ogni altro locale annesso, con i relativi accessi. Fatta questa giusta premessa ora vediamo quali possono essere le cause che determinano l’impraticabilità del terreno di gioco: a) neve o fango: quando l’entità è tale da non consentire il rimbalzo del pallone ed ai calciatori di giocarlo regolarmente; b) ghiaccio: quando, in più zone del terreno di gioco, vi sono strati di ghiaccio o di neve ghiacciata che costituiscono pericolo; c) pioggia o allagamenti: quando il pallone non rimbalza, galleggia in più zone del terreno di gioco e quando le diffuse pozzanghere non consentono una idonea segnatura del terreno stesso; d) vento: quando la sua intensità non permette al pallone di rimanere fermo nelleriprese di gioco; e) insufficiente visibilità a causa di nebbia o sopraggiunta oscurità: quando l’arbitro non è in grado di vedere, da una porta, la totalità del terreno di gioco, compresa la porta opposta. Qualora l’arbitro ritiene che detti impedimenti abbiano carattere temporaneo, inviterà le squadre a tenersi a disposizione per il tempo che riterrà opportuno. In caso di impedimenti definitivi, decreterà la sospensione definitiva della gara. L’arbitro, in caso di sospensione temporanea, dovrà ricordarsi:
  • di annotare il minuto di gara in cui è stata interrotta, dove si trovava il pallone all’atto dell’interruzione e come eventualmente dovrebbe essere ripreso il gioco;
  • di avvertire le squadre, tramite i capitani, e gli assistenti ufficiali o di parte di rimanere a disposizione, fino ad avviso contrario.
Comunque, l’arbitro dovrà riferire quanto accaduto nel rapporto di gara.

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