Durante questa stagione sportiva sta diventando sempre più difficile riuscire a capire secondo quali criteri gli arbitri valutano le situazioni di gioco in presenza di contrasto tra giocatori durante lo svolgimento del gioco.
L’atto di caricare un avversario può essere effettuato “spalla a spalla” (non al centro della schiena dell’avversario), tenendo conto delle differenze in altezza, peso, forza, con il pallone a distanza di gioco e senza usare braccia o gomiti -con uno o entrambi i piedi a contatto con il suolo del terreno di gioco. È un’infrazione caricare un avversario in un modo negligente, imprudente o con vigoria sproporzionata. Non è, invece, da considerarsi infrazione, un contatto non violento né pericoloso effettuato, spalla contro spalla, con un avversario che ha il pallone a distanza di gioco o che lo sta giocando.
Attenzione perché un calciatore può proteggere il possesso del pallone, senza toccarlo pur avendolo a distanza di gioco, per impedire all’avversario di giocarlo infatti, il calciatore nella fattispecie, sta realmente giocando il pallone e non infrange la Regola 12 perché egli ne è in possesso e lo protegge per ragioni tattiche, avendolo a distanza di gioco.
L’espressione “distanza di gioco” individua la distanza dal pallone che consente, in relazione alla velocità dell’azione, a un calciatore di toccare il pallone allungando il piede o saltando o, per i portieri, saltando con le braccia protese. La distanza può dipendere anche dalla statura del calciatore.
Quando un calciatore nell’ostacolare la progressione di un avversario viene con lui a contatto fisico. Deve essere sanzionato con un calcio di punizione diretto o di rigore.
Un calciatore per la contesa del pallone che viene a contatto con il portiere avversario, che si trova nella propria area di porta sarà punito soltanto se nel contrasto salta addosso al portiere, lo carica o lo spinge in modo negligente, imprudente o con vigoria sproporzionata.
Se due o più calciatori contrastano lo stesso avversario nel medesimo tempo devono essere sanzionati solo se il contrasto non è regolare. Due calciatori della stessa squadra che stringono fra loro un avversario per impedirgli di giocare il pallone o di impossessarsene (sandwich). Poiché in tal modo i due calciatori trattengono l’avversario, l’arbitro assegnerà un calcio di punizione diretto o di rigore. Se mediante questo fallo viene negata un’evidente opportunità di segnare una rete, sarà espulso il calciatore che per secondo è entrato in contatto con l’avversario.
Bisogna porre molta attenzione quando un calciatore “effettua un tackle” con l’intento di sottrarre il possesso del pallone a un avversario perché se anziché intervenire sul pallone, interviene con i piedi (per terra o per aria) sull’avversario stesso, commette una grave infrazione che, in relazione alla tipologia di intervento, può portare direttamente all’espulsione del responsabile.
Un calciatore che si appoggia sulle spalle di un compagno allo scopo di colpire il pallone con la testa deve essere ammonito per comportamento antisportivo e il gioco deve essere ripreso con un calcio di punizione indiretto.
Un calciatore che si colloca intenzionalmente sul pallone per un tempo eccessivo, impedendo così agli avversari di poterlo giocare deve essere ammonito per comportamento antisportivo e il gioco deve essere ripreso con un calcio di punizione indiretto.