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Data: 27/03/2016 -

Regolamentiamo – Fischio o non fischio? Ecco quando l’arbitro deve dare fiato al fischietto, suo strumento principe

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Gli strumenti che il gioco del calcio ha messo a disposizione degli arbitri per lo svolgimento della loro funzione sono molteplici e sono diventati sempre più importanti negli ultimi anni come i cartellini, le cuffie, lo spray e la goal line tecnology, ma il primo strumento e il più importante rimane il fischietto. Il suo utilizzo risale a una decisione del 1878 quando viene concesso l’uso del fischietto ai due arbitri, allora presenti sul terreno di gioco fino al 1891, quando gli arbitri sono ridotti a uno solo. Il regolamento in vigore stabilisce che l’arbitro deve utilizzare il fischietto per: 1) dare il calcio d’inizio (1°, 2° tempo) e la ripresa di gioco dopo una rete. 2) Interrompere il gioco: per accordare un calcio di punizione o un calcio di rigore; per sospendere temporaneamente o definitivamente una gara; alla fine di un periodo di gioco perché il tempo è terminato. 3) Riprendere il gioco: su calci di punizione, quando è richiesta la verifica della distanza regolamentare; su calci di rigore. 4) Riprendere il gioco dopo che è stato interrotto per: mostrare un cartellino giallo o rosso a seguito di una scorrettezza; un infortunio; una sostituzione.

L’utilizzo del fischietto NON è necessario per segnalare:

1) l’interruzione di gioco per: un calcio di rinvio, un calcio d’angolo o una rimessa laterale; la segnatura di una rete.

2) La ripresa del gioco in caso di: un calcio di punizione, un calcio di rinvio, un calcio d’angolo, una rimessa laterale. L’uso troppo frequente del fischietto ne diminuirà il suo impatto quando sarà necessario. Quando una ripresa del gioco richiede il fischio da parte dell’arbitro, questi dovrà annunciare chiaramente ai calciatori che dovranno attendere tale segnale. Altro elemento fondamentale nell’utilizzo del fischietto è il modo di fischiare che deve essere forte, corto, tempestivo e uniforme, intendendo quale tempestivo anche l’intervento leggermente ritardato per l’esame della situazione agli effetti della concessione del vantaggio. Questo perché il modo di fischiare dell’arbitro, dà la sensazione o meno dell’individuo sicuro di sé in quanto, se fischia in modo netto e deciso, lascia l’impressione di essere sicuro del suo operato, dà un senso di fiducia, di tranquillità, mentre, se fischia debolmente o con notevole ritardo, dà modo di supporre un certo stato di indecisione, di dubbiosità, di irresolutezza o di perplessità. Gli interventi poco tempestivi dell’arbitro potrebbero dare l’impressione che fischi cioè “a richiesta”, se cioè emette il fischio non per sua convinzione ma in seguito a sollecitazioni di giocatori, pubblico, ecc.

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