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Data: 18/04/2016 -

Regolamentiamo – Ecco cosa si intende per fallo di mano e grave fallo di gioco

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Incontriamo altre definizioni del regolamento del gioco del calcio sempre con l’intento di portare un contributo di maggiore chiarezza e precisione intorno ai termini che sono utilizzati per definire le situazioni di gioco più svariate che possono capitare sui terreni di gioco e che al loro verificarsi chiamano l’arbitro ad assumere decisioni più o meno gravi dal punto di vista tecnico e disciplinare. Quanto riportato in seguito deve essere inteso come contributo di chiarezza all’interpretazione visiva che il direttore di gara dovrebbe dare al verificarsi dell’evento. L’infrazione sintetizzata nella dicitura “FALLO DI MANO” può essere commessa con l’uso delle mani, delle braccia o di un’estensione di queste. Con il termine letterale d’infrazione dobbiamo intendere l’inosservanza di un obbligo, lieve o grave, fissato dal regolamento del gioco. Il fallo di mano implica un contatto “volontario” tra il pallone e la mano o il braccio di un calciatore. Per stabilire la volontarietà del gesto, l’arbitro deve prendere in considerazione i seguenti criteri: il movimento della mano in direzione del pallone (non del pallone in direzione della mano); la distanza tra l’avversario e il pallone (pallone inaspettato); la posizione della mano, che non implica necessariamente che ci sia un’infrazione; il toccare il pallone con un oggetto tenuto nella mano (come indumenti, parastinchi ecc.) è considerato come un’infrazione alla stregua di un fallo di mano; il colpire il pallone lanciando un oggetto (scarpa, parastinchi ecc.) è da considerarsi un’infrazione alla stregua di un fallo di mano.

Un calciatore si rende colpevole di un “GRAVE FALLO DI GIOCO” se, a gioco in svolgimento, usa vigoria sproporzionata o brutalità nei confronti di un avversario durante un contrasto per il possesso del pallone. Bisogna prestare molta attenzione nell’individuare la casistica alla base di questa infrazione perché non bisogna confonderla con la “condotta violenta”.  Questi due eventi, al verificarsi, non provocano differenze nel comportamento del direttore di gara, ma diventano sostanzialmente diversi perché le decisioni assunte dai giudici dei vari gradi di giustizia sportiva, saranno sicuramente diverse. Un tackle che metta in pericolo l’integrità fisica di un avversario deve essere punito come grave fallo di gioco. Qualsiasi calciatore che in un contrasto per il possesso del pallone colpisca un avversario da davanti, di lato o da dietro, utilizzando una o entrambe le gambe, con vigoria sproporzionata e metta in pericolo l’integrità fisica dell’avversario, si rende colpevole di un grave fallo di gioco. Ad esempio sgambettare un avversario da tergo, non avendo alcuna possibilità di giocare il pallone. Un grave fallo di gioco può essere commesso soltanto sul terreno di gioco e con il pallone in gioco. Il vantaggio non deve essere applicato in situazioni che implicano un grave fallo di gioco salvo che non ci sia un’evidente opportunità di segnare una rete. In quest’ultimo caso l’arbitro dovrà espellere il calciatore reo di un grave fallo di gioco alla prima interruzione di gioco. Un calciatore che si rende colpevole di un grave fallo di gioco deve essere espulso e il gioco sarà ripreso con un calcio di punizione diretto dal punto in cui è avvenuta l’infrazione o con un calcio di rigore (se l’infrazione è avvenuta all’interno dell’area di rigore del calciatore reo del grave fallo di gioco).

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