LA CONDOTTA GRAVEMENTE SLEALE è codificata nella regola dodici del Regolamento del Gioco del Calcio che prevede due diverse infrazioni punibili con l’espulsione del calciatore, che…
A) impedisce alla squadra avversaria, toccando volontariamente il pallone con le mani: la segnatura di una rete; un’evidente opportunità di segnare una rete (ciò non si considera un’infrazione per il portiere all’interno della propria area di rigore).
B) impedisce ad un calciatore avversario che si dirige verso la porta, mediante un’infrazione punibile con un calcio di punizione o di rigore, un’evidente opportunità di segnare una rete.
Per meglio comprendere il significato tecnico di queste particolari espressioni regolamentari analizziamo ora nel dettaglio i due casi considerati : L’infrazione (A) contiene al proprio interno due diverse ipotesi: una prima di più immediata comprensione ed una seconda che si può accostare all’infrazione (B) per via dell’espressione comune “un’evidente opportunità di segnare una rete”. L’infrazione (A 1) si riferisce ad un caso facilmente identificabile: mentre il pallone sta per entrare in porta (a seguito di un tiro, di un colpo di testa, di una deviazione qualsiasi), un difendente per evitare che sia segnata la rete, impedisce al pallone di oltrepassare la linea di porta toccando volontariamente il pallone con la mano (o il braccio o un loro “prolungamento”). Le infrazioni (A 2) e (B), invece, comprendono una vastissima moltitudine di ipotesi contemplate appunto nell’espressione che le accomuna. È necessario, quindi, al fine di assicurare la maggiore uniformità di giudizio e la minore discrezionalità di valutazione indicare gli elementi che consentono di definire EVIDENTE un’opportunità di segnare una rete. Vediamo di capire ancora meglio quali sono le condizioni che il direttore di gara deve considerare. La direzione dell’azione: deve dirigersi verso la porta avversaria e non in modo generico verso la linea di porta o, ancora meno, verso un angolo del terreno di gioco; la probabilità di controllare il pallone: il calciatore deve essere in possesso del pallone o deve poterlo controllare facilmente; il numero dei difendenti capaci di intervenire nell’azione e la loro posizione sul terreno di gioco (generalmente meno di due – senza contare chi commette il fallo – tra il calciatore attaccante e la porta); la distanza dalla porta del calciatore attaccante quando subisce il fallo (più lontano è dalla porta, meno probabile che l’opportunità sia EVIDENTE). In conclusione: c’era una concreta probabilità che l’attacco producesse un tiro in porta e, quindi, una rete se non fosse stato interrotto scorrettamente? Se manca uno qualunque di questi elementi, l’opportunità di segnare una rete non può definirsi EVIDENTE. Inoltre, la presenza di ciascuno di questi elementi deve essere “chiara” affinché l’espulsione sia appropriata secondo la Regola 12. Bisogna ricordare che la condotta gravemente sleale si concretizza sia con i falli punibili con un calcio di punizione diretto (o di rigore) sia con quelli punibili con un calcio di punizione indiretto. Se l’arbitro applica il vantaggio durante un’evidente opportunità di segnare una rete, il calciatore colpevole alla prima interruzione del gioco non sarà espulso, ma ammonito. Se, però, l’infrazione commessa merita di per sé l’espulsione, il calciatore sarà espulso non per condotta gravemente sleale, ma per il tipo di fallo.