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Data: 17/03/2021 -

Il Regno delle Due Sicilie all'Europeo. Il Ct Iezzo: "No alla politica, onoriamo la storia"

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Un altro Europeo. Non quello di Italia, Francia, Spagna che probabilmente tutti seguiranno con passione e un anno di ritardo, ma quello meno seguito di Padania, Ciamuria, Artsakh e Cipro del Nord. E anche del Regno delle Due Sicilie - la monarchia che guidò tutto il Sud Italia negli ultimi anni fino all’Unità d’Italia del 1861 -, la “nazionale” che parteciperà all’evento organizzato dalla CONIFA in Francia il prossimo giugno.

Nell’Europeo dei “non-riconosciuti”, spiccherà la partecipazione di Gennaro Iezzo, portiere stabiese di nascita ed ex gloria di Catania, Cagliari e Napoli che da qualche giorno è ufficialmente il Ct della squadra. “Avevo già avuto modo di conoscere il progetto della squadra qualche mese fa. Il Presidente del movimento Amitrano mi aveva spiegato l’obiettivo del suo lavoro e della squadra” racconta l’ex portiere ai microfoni di Gianlucadimarzio.com. “Sono molto legato alla mia terra e non ho potuto dire di no. Sarà un’avventura nuova e stimolante per me”.

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Alla base del torneo - che si giocherà a Nizza, partecipante con la nazionale della Contea di Nizza - la voglia di CONIFA di dare spazio a tutte le le nazioni, le dipendenze, gli Stati senza un riconoscimento internazionale, le minoranze etniche, i popoli senza Stato, le regioni e le micronazioni non affiliate alla Fifa. Tra queste, il Regno sarà la Cenerentola.Siamo già al lavoro per formare la squadra, cercheremo di onorare il torneo, vogliamo andare a Nizza per vincere” ci spiega Iezzo senza dubbi.

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Ma quali sono i requisiti per far parte della nazionale? “Innanzitutto l’essere nati in una delle sette Regioni che costituivano il Regno (Campania, Puglia e Sicilia, ma anche Abruzzo, Molise, Basilicata e Calabria), poi la voglia di partecipare e l’attaccamento alle proprie origini. Dobbiamo ancora discutere con i club, cercheremo di puntare su giocatori di Serie B e C, ma se non dovesse esserci intesa con le squadra potremo cercare anche in Serie D. Chi gioca con noi deve sentirsi partecipe, essere orgoglioso della propria terra e onorarla. Sogno di poter portare con me Emanuele Calaiò: ha smesso da poco, è un siciliano adottato a Napoli, chi meglio di lui?”.

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In CONIFA, l’Italia è ampiamente rappresentata: oltre al Regno delle Due Sicilie anche Sardinia, Isola d’Elba, ovviamente la Padania. “Ma la nostra non vuole essere una avventura politica. Nulla contro la Padania, ad esempio, che sarà semplicemente una avversaria sul campo. Il nostro obiettivo è far conoscere la nostra storia, l’importanza del nostro passato. E farlo attraverso il campo e il calcio che amiamo è il modo migliore”.



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