Messi, Ferguson, Mourinho, Ashley Cole, Figo, Rui Costa... Cristiano Ronaldo apre l'album dei ricordi e ne ha per tutti. Il probabile Pallone d'oro 2016 ha rilasciato un'intervista a Coach Magazine dichiarando che tutto ciò che ha vinto in carriera è merito dei suoi... avversari. Cristiano ha bisogno dei suoi 'nemici' per motivarsi:
"Il calcio mi ha insegnato che devo usare i miei avversari come motivazione, ne ho davvero bisogno. Mi hanno aiutato, grazie a loro sono riuscito a vincere tutto quello che ho vinto. Sono molto esigente con me stesso". Rapporto con Messi? Stima e rispetto reciproci: "Non siamo buoni amici, ma c'è il rispetto da entrambe le parti. I media vedono una grande rivalità, ma non c'è in realtà" . Zidane è stato fondamentale per CR7 e per il Real: "Nella scorsa stagione è stato l'esempio perfetto di come risollevare il morale di uno spogliatoio. Abbiamo finito bene in campionato, abbiamo vinto la Champions e la Supercoppa europea. E' stata una grande stagione per me a Madrid e lui era l'allenatore giusto".
Ferguson? Il suo "coach" più importante. Ma i complimenti vanno anche a Mourinho: "Vedevo Sir Alex Ferguson come una figura paterna. Tutti i miei allenatori sono stati importanti, ma quando sono arrivato al Manchester United ero un bambino. Improvvisamente mi ritrovai in uno dei più grandi club del mondo e, in quel momento, avevo bisogno di uno come Sir Alex. Mourinho? Ho giocato per tanti allenatori ma Mourinho è stato il più grande 'pensatore'. Studia sempre tutto nei minimi dettagli ". Rivali? Onore ad Ashley Cole, il più duro da affrontare: "Non ti dava nemmeno un secondo per respirare. Era un giocatore veloce e resistente. Sapeva che non era mia intenzione essere una facile preda. Pepe? E' un grande difensore, dà tutto in campo". In chiusura d'intervista Ronaldo parla dei sui idoli: "Ammiravo Figo e Rui Costa, ma non ho mai voluto imitare nessuno".