Ovazione e celebrazione aprono il pomeriggio del Santiago Bernabeu, il protagonista non può non essere lui. Scena da copia e incolla rispetto ad un anno fa. Con una piccola grande differenza: sul bancone posto sul terreno di gioco, i Palloni d’Oro sono 5 e non più 4. Cristiano Ronaldo entra, saluta il pubblico mostrando fiero il trofeo e poi scrive l’ennesima pagina di storia della propria carriera. Per 48 ore all’insegna del… 5.
La prima istantanea? Di giovedì. Sorriso sulle labbra, lo smoking migliore e la Torre Eiffel a fare da sfondo alla celebrazione del trionfo. Quinto Pallone d’Oro alzato, il quarto degli ultimi… 5 anni. Ripreso Messi dopo 12 mesi stratosferici. Ah, con una curiosità che, ad oggi, fa anche sorridere. Poco più di 36…5 giorni fa, il portoghese festeggiava anche le… 500 reti con le squadre di club. In quel calcio dei grandi che lo ha reso grande più di tutti. Immenso, indelebile, per Mourinho – e non solo – indimenticabile: “I miei figli non hanno visto giocare Pelé, ma sanno bene chi è stato. Fra 40 anni i bambini sapranno chi era Cristiano Ronaldo”.
Oggi, un’altra epopea. Annunciata, quasi. Con il Real Madrid che, a 3 ore dal fischio d’inizio, sulle storie Instagram già si preparava alla festa: “Sarà un giorno speciale per lui”. Anteprima di uno spettacolo mandato in mondo visione. Perché con il successo sul Siviglia sono… 500 le vittorie dell’ex United in carriera. Un’ascesa iniziata il 7 ottobre del 2002 quando la carta d’identità segnava 17 anni e la maglia addosso aveva le strisce bianche e verdi dello Sporting Lisbona. Il bambino è diventato uomo, la camiseta è tutta blanca. Come lo stadio che lo invoca e lo celebra. Tutto per lui, tutti con lui. Che incanta, segna e festeggia. La magia numero… 50 del 2017. Ma anche la 51, per il sesto anno solare con almeno 50 marcature all’attivo.
“E’ il migliore, qualunque altro giocatore che verrà qui, per restarci 15 o 20 anni, non farà mai ciò che ha fatto lui: Cristiano ha fatto la storia e continua a farla”, dichiarava nei giorni scorsi Zidane. Che lo ha aspettato in questi mesi difficili, quando in Liga mostrava il volto appesantito da una maschera che in Champions League si trasformava in quella di un supereroe. In gol in ogni partita del girone, come nessun altro prima di lui. Con molti più di 5 motivi per festeggiare…
