Cristian Raimondi appende gli scarpini al chiodo e dice addio al calcio giocato. Questa, infatti, sarà la sua ultima stagione da giocatore ma, come ha confermato nell'intervista a atalanta.it, resterà nel club entrando a far parte dello staff tecnico. Tifoso nerazzurro dalla nascita il percorso è stato lungo ed è riuscito a realizzare il suo sogno di indossare i colori del cuore solo nel 2010: “Non ho fatto il percorso Primavera-prima squadra come tutti, feci solo qualche panchina con Vavassori, poi purtroppo ho dovuto girare vari anni". Le parole del difensore durante il tradizionale appuntamento del mercoledì all'Atalanta Store.
Il sogno di vestire la maglia dell'Atalanta, ma anche quello di portarla in Europa: "Questa stagione verrà ricordata in modo positivo qualsiasi sia l’esito finale, da giocatore pur giocando pochissimo, siamo riusciti a fare il record di punti, con partite bellissime. Non è la mia miglior stagione da quando sono tornato qui, ma è la miglior stagione della storia dell’Atalanta. Andare in Europa è il sogno che ho sempre avuto, con la massima umiltà ci vogliamo arrivare a tutti i costi".
La notizia però è un'altra, l'addio al calcio giocato, ma non di certo all'Atalanta, con la quale continuerà a lavorare: "Questa stagione verrà ricordata anche perché sarà la mia ultima. Per un giocatore non è mai facile dire basta, soprattutto quando indossi la maglia della tua città e della squadra del cuore. Porterò dentro di me sempre i festeggiamenti con i tifosi. Ho maturato la mia scelta mentre ancora fisicamente sto bene, ma è giusto lasciar spazio ai giovani. La società mi ha inoltre proposto di entrare a far parte dello staff tecnico, e con umiltà cercherò di imparare e di portare le mie conoscenze del mondo Atalanta e di Bergamo e inculcarlo ai ragazzi del settore giovanile. Voglio diventare ancora più importante per questa società e voglio che l’Atalanta cresca ancora di più. Diciamo che tolgo la maglietta e metto la felpa".