Huddersfield - Sheffield Wednesday, partita di Championship inglese. Mancano sei minuti alla fine e i padroni di casa si trovano sotto di un gol. L’allenatore dell’Huddersfield decide che è arrivato il momento di fare un cambio. Dentro Michael Hefele, possente difensore di 1.92. Per lui poche indicazioni. “Vai dentro e prendile tutte di testa, ma porta questo in campo”. Cosa? Un foglietto, pieno di dettami tattici. Un metodo di comunicazione alternativo, per spiegare meglio, a chi sta in campo, i nuovi schemi. Il primo compagno lo legge e recepisce, poi Hefele commette l’errore. Al secondo, non riferisce il messaggio a voce, distruggendo il foglietto in pieno “stile 007”. Glielo consegna in mano. Kachunga, non curante del rischio imminente, legge e rilegge le indicazioni dell’allenatore. Poi arriva il colpo di genio... degli avversari. Ross Wallace, centrocampista dello Sheffield Wednesday, gli ruba il foglietto dalle mani e legge tutto. Sorriso di scherno e schemi "rubati". La scenetta termina con un contrariato Kachunga che nasconde nel calzino gli ormai inutili suggerimenti.
Una novità? Lo “scippo” sicuramente, ma non l’idea del foglietto portato in campo. Il primo ad adottarlo fu Roberto Mancini, prima al Galatasaray, poi all'Inter. Proprio in nerazzurro rimase famoso il "pizzino" consegnato a Ranocchia durante un Celtic-Inter di Europa League. Cosa ci fosse scritto non lo sappiamo, sicuramente però non ebbe gli effetti sperati, visto che, pochi minuti dopo, gli scozzesi pareggiarono l'incontro. Stessa situazione e stesso risultato lo scorso anno, durante Bayer Leverkusen-Roma di Champions League. Allora il messaggero fu Nainggolan, richiamato in panchina da Garcia per consegnare il foglietto a De Rossi. Anche lì, pochi minuti e gol degli avversari. Visti i rischi e il risultati non erano meglio i fischi e le urla del Trap?