La ventiquattresima giornata della Ligue 1 si è aperta con la vittoria casalinga del PSG contro il Rennes. La partita, di suo, non è stata memorabile per i contenuti tecnici offerti, ma ha regalato sicuramente delle emozioni. In questo senso il protagonista è stato quel Kylian Mbappé: al 93', con un goal di piatto destro a girare, ha permesso a Pochettino e ai suoi compagni di squadra di mantenersi sempre più saldamente al primo posto in classifica. Il momentaneo +16 sul Marsiglia è segno che la corsa dei parigini verso il titolo in maniera spedita. Spedita come la corsa del numero 7 verso la bandierina per esultare un po' come un grande protagonista del passato del calcio francese: Thierry Henry. Ma, a prescindere dall'episodio, la domanda è una: ha senso paragonarli?
L'ascesa dei 23 anni
La risposta è un "nì"; e i motivi vanno ricercati nei trascorsi dei due calciatori a 23 anni compiuti, gli anni che Mbappé ha oggi. Molti trovano facile creare un paragone tra questi due fuoriclasse, in quanto nati a nella periferia di Parigi e svezzati calcisticamente nel Monaco ed entrambi sono diventati campioni del mondo con la Francia davvero molto presto (Henry ne doveva compiere 21, Mbappé non era nemmeno ventenne.
Ma è il seguito a questi due momenti, in realtà, ad aver creato un bivio parallelo in queste due carriere. A 23 anni Henry stava disputando la sua seconda stagione all'Arsenal, che si stava consacrando come squadra vincente, insieme al suo numero 14, voglioso di riscatto dopo la brutta parentesi, trascorsa alla Juventus. Mbappé, invece, sta attraversando la sua quinta e ultima stagione da guest star in un club che ha, da subito, visto il potenziale innato del fuoriclasse, acquistandolo al termine dell'annta 2016-2017 e mettendolo al centro del progetto.
Un paragone da pistola alla testa
Questo paragone sembra traballare anche da un punto di vista propriamente tecnico. L'opinione pubblica sembra sia convinta che le qualità di corsa, abbinata a tecnica sia in fase di rifinitura che di finalizzazione, dei due campioni li renda molto simili, se non praticamente identici. La realtà è che questo accostamento, naturale per molti, risulta essere particolarmente forzato per uno dei due protagonisti in ballo: l'ex Arsenal fa fatica a considerare questo paragone come attendibile e il motivo è solo uno: lui e Mbappé vanno considerati come due calciatori rientranti in due epoche ben distinte, che possono congiungersi solo con un pistola puntata alla testa. Ecco cosa aveva dichiarato in a GQ alla fine dell'anno scorso:
"Sono solo fermamente convinto che non sia un paragone possibile perché ognuno ha il suo stile, ha giocato in un’epoca diversa, affrontato un altro tipo di battaglie, interpretato uno stile differente di calcio e assimilato un proprio modo di leggere tatticamente le partite... Eppure, tutti vedono in Kylian Mbappé il giocatore che più mi si avvicina perché proveniamo entrambi dalla periferia di Parigi, abbiamo iniziato dal Monaco e via dicendo. Così la gente mi paragona sempre a lui. Non è un accostamento che mi piaccia molto e il motivo non c’entra nulla con le mie imprese. Non si tratta di questo. Penso che ognuno abbia il suo modo di giocare e lui è Mbappé. In realtà, io lo amo. Il suo stile è semplicemente pazzesco. Ma lui è lui, io ero io. Comunque, se qualcuno mi puntasse una pistola alla testa per estorcermi una risposta, alla fine direi Mbappé". E chissà che queste parole non siano solo puro frutto della costrizione...
