A quasi un mese dalla sua partenza, Fabian Ruiz torna a parlare della trattativa che lo ha condotto dal Napoli al PSG. Il centrocampista spagnolo è stato intervistato dai microfoni de El País, a cui ha spiegato anche per quale motivo ha deciso di provare una nuova avventura a Parigi e cosa si prova a giocare con grandi calciatori: il riferimento non può che essere rivolto verso a Messi, Mbappé e Neymar, stelle assolute dell'attacco parigino.
Fabian Ruiz: "Credo che non si possa dire no al PSG"
Fabian Ruiz ricorda i momenti del suo passaggio al PSG. Il centrocampista spagnolo ha detto che il suo trasferimento ha preso forma mentre si stava allenando duramente con il Napoli. A un certo punto, i suoi agenti lo ha avvertito dell'interessamento del PSG. In particolare, sono state due le persone che hanno spinto per averlo a disposizione: Luis Campos e Christophe Galtier. I due hanno voluto fortemente Fabian Ruiz in Francia. Grazie a loro due l'interessamento è diventato trattativa vera e propria, a cui il centrocampista non si è opposto, perchè non si può rifiutare un club come il PSG:
"È successo mentre ero concentrato sulla preparazione col Napoli. I miei agenti mi hanno chiamato per dirmi che il PSG era interessato. Poi ho parlato con Luis Campos, che mi ha illustrato il progetto e ha detto quanto voleva che venissi qui. Dopo ho parlato anche con Galtier, che mi ha spiegato il suo modo di giocare e quali idee avesse. Quelle conversazioni mi sono piaciute; mi hanno dato molta fiducia e mio hanno regalato quella voglia di unirmi a loro per lavorare insieme. Avevo ancora un anno di contratto, e sia io che il Napoli volevamo trovare un’altra sistemazione. Penso sia stata un’ottima scelta, anche perchè credo che non si possa dire no a un club come il PSG".
Fabian Ruiz e il suo rapporto con Messi, Mbappé e Neymar
Giocare nel PSG signfica avere a che fare con alcuni dei più forti giocatori al mondo. Tra questi ci sono soprattutto Messi, Mbappé e Neymar. Giocare con loro è un privilegio. Avere a che fare con loro, invece, è come avere un rapporto con ragazzi normali.
Queste sono le sue parole a proposito: "All’inizio è un po’ impressionante essere al corrente che giocherai con loro e che vivrai con loro la quotidianità. È un privilegio. Ma allo stesso tempo è normale. Sono ragazzi normali."