La Liga ha un nuovo leader e anche questa volta è un nome a sorpresa. L'Alavés più in alto di tutti, un'impresa più che un sogno, visto che la squadra di Abelardo non smette più di sorprendere.
Seconda vittoria di fila, dopo il successo clamoroso contro il Real Madrid, e un primo posto che corona, almeno per qualche ora, un avvio di stagione brillantissimo. Due vittorie di grandissima portata: la prima per il prestigio di battere il Real, cosa che non accadeva dal 18 anni in Liga e addirittura da 88 a Mendizorrotza; la seconda per il fascino di poter stare lì davanti a tutti almeno per una notte.
Un primo posto che sa di rivalsa per chi considerava l'Alavés come la terza squadra basca. La rosa è vero, è formata da diversi calciatori con un passato con le maglie di Athletic Bilbao e Real Sociedad, ma non è per questo meno competitiva. Sopratutto perché Abelardo ha saputo dare un carattere e un'identità ai suoi calciatori. In particolar modo dopo la sconfitta con il Levante, che ha negato la prima opportunità di andare al primo posto in Liga, l'ex allenatore del Gijón ha cambiato la disposizione in campo dei suoi mettendo un centravanti solo e favorendo così un gioco più fraseggiato. Il risultato è un Alavés che vince in casa e fuori, grazie all'alternanza funzionale di Calleri e Rubén Sobrino. A segnare però sono i centrocampisti: con il Real era andato in gol lo storico capitano del club Manu García, mentre a Vigo il gol partita l'ha segnato Tomás Pina, lo stesso calciatore che ai tempi del Villarreal eliminò il Napoli dall'Europa League.
L'Alavés resterà al comando della classifica ancora per qualche ora: non potrà essere superato dal Real nella partita delle 13 perché le Merengues al massimo potranno raggiungere i baschi al primo posto ma con lo scontro diretto sfavorevole. Potrà superarlo invece l'Atlético Madrid, che però sarà impegnato alle 18.30 in casa del Villarreal, campo di pessima tradizione nell'era Simeone. E poi potrà farlo una tra Barcellona e Siviglia, che si affronteranno nel big match del sabato sera e che di conseguenza non potranno vincere assieme.
Tutte partite che i tifosi del Deportivo Alavés guarderanno con l'insolita sensazione di sperare di mantenere un primo posto storico per onorare il soprannome di "Glorioso" che il club si è auto-attribuito e che 17 anni dopo la storica finale di Coppa Uefa persa contro il Liverpool pensa di nuovo di meritarsi.