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Data: 05/12/2016 -

Prima il gol poi la furia, 'bentornato' Livaja: croce e delizia del Las Palmas

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Gol e isterismi. Smorfie e rimbrotti. La carta d’identità non mente, segni particolari: testa calda! Si scrive Marko Livaja, si legge bad boy. Di quelli puri, di quelli di qualità. Il lupo perde il pelo ma non il vizio si dice in Italia, forse adesso lo stanno imparando anche a Las Palmas. Alunno modello per quattro mesi, bullo da periferia per pochi secondi, quelli che hanno restituito a Livaja la sua etichetta preferita.

Prima il gol che inchioda l’Alaves, poi la rabbiosa reazione alla sostituzione decisa da Setien. Un calcio ben assestato ad una delle borse mediche posate davanti alla panchina... et voilà: il caro e buon vecchio Livaja è servito. “ Marko deve lottare e noi con lui, è un buon giocatore con una sua visione del calcio " la difesa di Setien, forzata e fuori luogo visto il comportamento del croato. Un carattere difficile e spigoloso, messo in mostra già dai tempi di Bergamo, quando fu sospeso dall’ Atalanta per aver sferrato un pugno a Radovanovic.

Livaja sul lavoro, Rocky nel tempo libero. Nuovo ring? Empoli, ma senza contatti fisici questa volta. Una giacca lanciata in campo dopo il mancato ingresso in campo contro il Frosinone e alcune frasi irripetibili rivolte a Giampaolo negli spogliatoi. Prima il misfatto, poi la marcia indietro: “Chiedo scusa a Giampaolo, lo reputo come un padre ”. Un po’ poco per rimettere in piedi un rapporto conclusosi (ovviamente) a fine stagione.

Ritorno al Rubin servito, ma problemi ancora dietro l’angolo: “Ho avuto da ridire con il Rubin, per andarmene ho preferito non aspettare fino all'ultimo e ho accettato la proposta del Las Palmas ”. La Spagna per ricominciare. Pronti, via e subito doppietta. Intemperanze? Nemmeno l’ombra, fino a ieri. Quando il vecchio Livaja è tornato… ad ‘ululare’. Tanto pelo perduto, ma il solito vizio lì a condizionarlo. Prima il gol, poi la furia, Marko digrigna i denti: il lupo è sempre pronto ad ‘azzannare’.

Tags: Liga



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