L’Europa League, i 4 punti nel girone, la rivincita del Papu su Fekir. Tutto bello, sì. Ma ora per l’Atalanta è tempo di resettare tutto e pensare al campionato. Domenica sera arriva a Bergamo la Juventus. E “per fortuna che arriva la Juve”, parola del Papu. “Non c’è molto da lavorare per trovare le motivazioni quando si giocano partite così”. Si sa, contro la Juve non è mai una sfida come le altre. Anzi. Sarà però ancora più speciale per quei tre dell’Atalanta con un futuro già scritto in bianconero: Spinazzola, Orsolini e Caldara.
Spinazzola: vorrei mai non posso…
… giocarla già in bianconero! È inutile girarci tanto intorno: ‘Spina’ avrebbe voluto tornare alla Juve. A tutti i costi.Da subito. Protagonista di una vera e propria telenovela di mercato. "Non chiedetemi di smettere di sognare, ci sono treni che passano una sola volta nella vita e io farò di tutto per prenderlo. Sempre con Bergamo nel cuore”, il succo del messaggio postato dal giocatore stesso sui propri social quando la pista del ritorno a Torino ormai era praticamente tramontata. Tutta ‘colpa’ di quel prestito biennale, con l’Atalanta a far muro ad ogni tentativo da Torino. Nonostante la Juve le abbia provate davvero tutte. Tutte. Salvo poi rassegnarsi di fronte agli accordi pattuiti e ritenuti sacri dai nerazzurri. Eppure il ragazzo ci ha sperato fino all’ultimo. Un’estate tutt’altro che serena, quella di Spinazzola. “Mi sento da Juve”, rivelò il giocatore in un’intervista rilasciata tempo fa a Sky Sport continuando a “sentirsi da Juve” fino a quando è stato possibile. L’Atalanta ha cercato anche di coccolarlo con un tentativo di rinnovo a cifre maggiori rispetto a quelle percepite attualmente, senza però alcun riscontro. Nessuna intenzione di parlarne, nessun interesse per la proposta, solo la voglia di una nuova, vecchia avventura. Perché lui è un frutto delle giovanili bianconere. E lì voleva far ritorno, senza se e senza ma. Muro contro muro con l’Atalanta. Costringendo Marotta ad esporsi in prima persona: "È normale che il ragazzo faccia pressione: il suo è un comportamento naturale, spontaneo. Spinazzola è un giocatore di nostra proprietà, un nostro patrimonio. Lui sa benissimo di poter indossare con merito la maglia della Juventus. Abbiamo l'esigenza di un profilo come il suo all'interno del nostro gruppo, ma abbiamo assunto un impegno biennale con l'Atalanta che vogliamo onorare, perché c'è anche un aspetto morale. Come finirà? Il giocatore rimarrà a Bergamo e poi starà all'Atalanta rigenerarlo. Poi è chiaro che da un anno all'altro può cambiare tutto, non possiamo garantire nulla per il futuro". E così è stato. In mezzo però, anche la querelle con capitan Papu Gomez, reo secondo Marotta stesso e Davide Lippi, agente di Spinazzola, di aver attaccato il comportamento e la volontà del compagno con una delle sue stories prontamente rimossa da Instagram. A sbollire il tutto ci ha pensato poi prontamente Buffon con una battuta rilasciata a Rai Sport: “Tutto questo problema di Spinazzola l'ho capito e lo condivido. Nel senso che lui sa che questo è il mio ultimo anno e voleva giocare con me. Gli hanno negato questo sogno e mi dispiace tanto, povero Spina ma se ne deve fare una ragione...”, prima che Gasp gettasse definitivamente acqua sul fuoco in seguito alla vittoria per 4-1 nell’amichevole contro l’Alessandria: “Lo aspettiamo: quando tornerà, si rimetterà a giocare nel modo migliore. Con i ragazzi giovani queste situazioni si risolvono velocemente: gli daremo qualche schiaffone e tutto tornerà a posto”, e via di risata. Caso chiuso? Così sembrerebbe. Ora spetterà al campo parlare. Vedere come ‘Spina’ reagirà nella partita che avrebbe voluto giocare a maglie invertite. Coi maligni già pronti a ripensare alla scorsa stagione quando si rese protagonista di un autogol. Meglio smentirli subito: un professionista è un professionista. Al di là del mercato. Ed il classe '93 quando schierato in questa stagione (basterebbe vedere il match di ieri) ha sempre risposto alla grade. Contro la Juve cercherà di condurre l’Atalanta ai 3 punti, magari stavolta segnando nella porta giusta. Senza pensare alla prossima stagione, quando sarà davvero tempo di giocare questa partita a maglie invertite.
Orsolini: talentino in rampa di lancio
Fermi tutti. Prima cosa, prima ancora di sedersi al tavolo: evitare a tutti i costi un caso Spinazzola bis. Dev’essere stata questa la volontà di entrambe le società al momento di discutere il prestito di Riccardo Orsolini. Meglio evitare altre battaglie senza vincitori né vinti. Proprio per questo la Juve ha deciso di introdurre all'interno del contratto di ‘Orso’ una clausola: prestito biennale, sì, ma i bianconeri potranno richiamare il giocatore quando e se lo riterranno opportuno. Meglio essere previdenti. Soprattutto di fronte ad un talento così: fresco di Scarpa d’Oro ai Mondiali U20 e alla prima esperienza in Serie A. “Ho cambiato parecchie abitudini, ora vivo solo, prima ero con la mia famiglia. È la prima volta che ‘esco di casa’, e devo prendere confidenza con questa nuova realtà. Comunque ho 20 anni e sono abbastanza grande per cavarmela da solo. Ascoli come città è più piccola e tranquilla, mentre Bergamo un po’ più vivace, ma mi sto ambientando e mi trovo già molto bene.” Calatosi nella nuova realtà come meglio non avrebbe potuto: “Mi piace stare a casa a riposarmi, magari a leggere le biografie e le autobiografie dei campioni che hanno fatto la storia del calcio. Sono curioso di conoscerne la vita, e cerco sempre di carpirne qualche insegnamento”. Ambientatosi benissimo nel gruppo tra gli scherzi e le stories dei vari Petagna, Gomez, Gollini & Co. Impossibile non sentirsi a proprio agio in uno spogliatoio così. Ne era sicura l’Atalanta. Con Sartori in primis: “Lo volevamo prendere già a gennaio scorso ma la Juve ci ha anticipati. È simile a Ilicic ed è molto duttile, inoltre sa anche far gol”. Le prime uscite stagionali non hanno visto ‘Orso’ protagonista: prima bisogna far i conti con metodi di lavoro completamente nuovi. Normale soffrire un po’ Gasp inizialmente, soprattutto alla prima stagione in A. Ma l’ex Ascoli si sta ritagliando sempre maggior spazio. Sta crescendo. Ne è dimostrazione il gol annullato dal var contro la Fiorentina per centimetri. Peccato, l’avrebbe meritato. Juve avvertita: se chiamato in causa ‘Orso’ non si farà troppi scrupoli a sbloccarsi contro il suo futuro. Anzi.
CALDARA: il post BBC - lavori in corso
Rispetto ai primi due, Caldara farà un percorso inverso. Non dalla Juve all’Atalanta per poi tornare alla casa madre, ma dalla ‘Dea’ in cui è cresciuto fino ai bianconeri. Che su di lui hanno investito davvero tanto: 18 milioni più ricchi bonus, con la possibilità di superare i 20 milioni complessivi nei prossimi anni. In realtà il ragazzo scuola ‘Dea’ è sempre stato un vero e proprio pallino del ds Paratici fin dagli anni nelle giovanili e successivamente nelle sue esperienze in prestito. Positivamente colpito dall’inizio dello scorso campionato, il dirigente bianconero avrebbe voluto bloccarlo già da inizio ottobre. La Juve sperava di poter completare il colpo con calma ma le prestazioni di Caldara hanno attirato l’interesse delle big. La Roma ha rilanciato subito, l'Inter le ha provate tutte, il Napoli ci ha fatto un timido pensiero. Finché la Juve ha chiuso il colpo. Con un grande obiettivo: creare una nuova BBC. La ‘C’ di Caldara è stata trovata, toccherà scovare le due nuove ‘B’. "Non ci credevo quando la Juve voleva trattarmi. Poi, il mio procuratore Giuseppe Riso mi ha confermato la volontà forte della Juve di prendermi: hanno una fame pazzesca, incredibile voglia di vincere. Lì non avrò tempo per sbagliare. Questa stagione mi servirà per fare altra esperienza. Allegri? Non ho ancora avuto contatti con lui”. Glaciale come sempre, Caldara. Focalizzatissimo sulla sua Atalanta per arrivare pronto in bianconero. “Me lo sono imposto al momento della firma. Vogliamo fare qualcosa di importante per l’Atalanta, per questa città e questi tifosi. Tuttavia mi ha impressionato il JMedical e soprattutto lo Stadium: è l’impianto che mi ha emozionato di più. Posso dire però che seguo sempre la Juve in Champions, anche se mi tocca uscire di casa perché mio padre non ha l’abbonamento”. E pensare che la Juve aveva già pregustato di portarselo a Vinovo in anticipo per rimpiazzare la partenza di Bonucci, a luglio. Ma con l’Atalanta è stata una battaglia persa in partenza: “Caldara non si muove quest’anno", ha tuonato il patron Percassi. Non toccherà a Caldara rimpiazzare l’ex 19 juventino in questa stagione, semmai dalla prossima. Proprio quel Bonucci che “quando mi ha visto a Bergamo lo scorso campionato mi ha detto: 'Ciao bomber, come stai?', un bell'attestato di stima da un gran campione”. Ad accoglierlo ci sarà però Chiellini. “Avevo il suo poster in camera anche se il mio idolo è sempre stato Nesta”. Dal poster e dalla maglietta regalatagli dal 3 bianconero dopo aver sentito l’attestato di stima alle prove pratiche sul campo: toccherà a Chiello insegnare al difensore classe ’94 cosa vorrà dire sostituire l’ormai ex BBC. Insieme a Rugani, che ha definito Caldara come partner ideale per guidare la difesa del futuro. “Gli pagherò una cena, anzi due: cominciai a giocare nell’Under 21 quando lui passò in Nazionale A”. Magari proprio dalla cena insieme offerta da Caldara si comincerà a progettare il futuro della difesa bianconera. Quella che verrà. Perché ora è tempo di Atalanta – Juve, coi tre ‘juventini’ in prestito alla ‘Dea’ pronti a fare uno scherzetto al loro futuro.