Faccia da duro, carattere difficile, spirito combattivo. Talento, tantissimo talento. Nato in Serbia nel 1994, zona del mondo storicamente tutt'altro che semplice, ma che ha regalato al mondo del calcio alcuni dei talenti più cristallini, Aleksandar Mitrovic non è mai stato un ragazzo facile da gestire: il binomio gol ed espulsioni ha sempre contraddistinto la sua carriera. Uno spirito troppo turbolento ha messo spesso in ombra una rara genialità calcistica: in patria è stato definito il 'Balotelli serbo' proprio per questa ragione. A sua detta però, questo paragone non gli è mai andato troppo a genio: condivide con l'attaccante italiano l'amore per lo shopping, per i tatuaggi, per le macchine e per le arti marziali, ma fuori dal campo non ama far parlare troppo di sè anzi, si definisce calmo e timido.
Il numero di maglia (45) può trarre in inganno, ma è stato scelto perché la somma di quattro più cinque fa 9, che è il suo numero preferito. Nel rettangolo verde, invece, si dimostra irrequieto, burrascoso: pensate che, ai tempi dell'Anderlecht, dopo una sconfitta per 4-0 contro il Bruges, si è diretto verso la tifoseria ospite, rea di avergli proferito qualche parolina di troppo e, senza pensarci due volte, ha sputato loro contro. Quando perde l'autocontrollo, si trasforma in un toro che vede sventolare dinnanzi ai suoi occhi il drappo rosso del matador e stacca la spina, smettendo di ragionare.
Aleksandar avrà tanti difetti, ma ha un sopratutto un grandissimo pregio: vede la porta come pochi altri attaccanti. Classico numero 9: in area di rigore, qualsiasi cosa verrà crossata, lui non avrà paura di colpirla di testa. Dopotutto compirà ventidue anni solo ad agosto, il tempo per smussare gli angoli di un carattere difficile c'è, eccome. Partizan, Anderlecht e Newcastle: qualsiasi maglia abbia indossato, ha sempre segnato, venendo espulso in qualche occasione di troppo. 19 gol in 45 partite al primo anno in Belgio quando ancora non era nemmeno ventenne e 28 reti in 51 apparizioni nelle seconda stagione, hanno convinto i 'Magpies' a sborsare ben 18 milioni di Euro per accaparrarselo, scippandolo alla Roma, tra le altre.
Beh, se il tuo primo gol in Nazionale lo segni proprio nel derby contro la Croazia, vuol dire che il dio del pallone, in te, ha visto qualcosa di speciale. Già 5 gol (e un'espulsione, contro l'Arsenal) quest'anno in Inghilterra, dei quali l'ultimo proprio ieri contro il WBA: le sue reti saranno fondamentali per trascinare il Newcastle verso la salvezza. La sua ammirazione per una specie di 'dio' da quelle parti come Alan Shearer poi, ha fatto sì che entrasse subito di diritto nel cuore dei 'Magpies', anche se emularne le gesta ed il numero di gol non pare un'impresa semplice. Ma a Mitrovic, dopotutto, le sfide sono sempre piaciute: il 'bad boy' dalla faccia da duro ma col gol nel sangue è pronto alla definitiva maturazione, sulle orme di Alan Shearer.
Alberto Trovamala