A otto turni dal termine, la Premier League 2021-2022 sembra ancora ben lontana dall’esprimere alcuni dei suoi verdetti più significativi. La lotta per il titolo fra Manchester City e Liverpool è accesa più che mai, quella per l’accesso alla Champions coinvolge 5 squadre, quella per la retrocessione non esclude nessuna delle formazioni che occupano il fondo della classifica.
Le molte partite da recuperare fanno sì che la classifica non sia ancora così veritiera. Ad ogni modo, in nessun altro campionato europeo fra i 5 più prestigiosi la prima in classifica ha accumulato così tanti punti in relazione alle partite giocate (il Manchester City è a 70 dopo 29 match); in nessun altro, però, il distacco tra prima e seconda è altrettanto minimo (1 punto). Insomma, le premesse per un finale di campionato di grandissimo interesse ci sono tutte.
Manchester City-Liverpool, atto finale
In vetta, la sfida è aperta più che mai. Quando, a inizio gennaio, il Manchester City arrivava a 14 vittorie nelle ultime 15 partite giocate, e soprattutto accumulava un vantaggio di 11 punti sul Liverpool, la Premier sembrava poter già essere assegnata a Guardiola per il secondo anno di fila. Il City da quel momento ha perso a Etihad contro il Tottenham e ha pareggiato altre due partite, mentre i Reds hanno vinto tutte le partite di Premier, infilando 9 successi di fila e portandosi a meno uno anche grazie al recupero contro l’Arsenal. Vincendo tutte le partite rimanenti, il Manchester City raggiungerebbe quota 98 punti, il Liverpool si fermerebbe a 97: una situazione incredibilmente simile a quella del 2018-2019, quando il City vinse con un punto di distacco sui Reds, 99-98. E fra due settimane, il 10 aprile, a Etihad ci sarà una prima resa dei conti, con lo scontro diretto che potrebbe essere la “scena madre” dell’intera stagione.
Entrambe le squadre sono ancora in corsa su tre fronti, anzi sono le uniche sue squadre in Europa a poter ottenere il famigerato “triplete”, o “treble”: sono qualificate per i quarti di Champions e quelli di FA Cup, e possono vincere la Premier. Il sorteggio di Champions le ha messe di fronte alla possibilità di affrontarsi, nell’ennesimo derby inglese, nella finale di Parigi: la sfida infinita, la più appassionante degli ultimi anni di calcio inglese, potrebbe trasferirsi nell’illustre teatro europeo per il round finale.
Champions: il Tottenham ci crede ancora
La lotta per l’accesso alla Champions, in Premier, è sempre una lotta fra titani. Coinvolge squadre che non possono permettersi di rimanere fuori dalla coppa più importante e remunerativa del contesto europeo. Per blasone e conti economici. Soprattutto non possono permettersi di rimanerne escluse per più di un anno di fila. È la ragione per cui Manchester United e Tottenham, rispettivamente sesto a 50 punti e quinto a 51, danno la caccia all’Arsenal, quarto, fra diffuse tensioni e malcelate speranze. Ma sono proprio i Gunners di Arteta, che hanno 54 punti e una partita in meno, la vera sorpresa della stagione: partiti con 7 gol subiti e 0 segnati nelle prime due partite, hanno saputo costruire una squadra giovane, divertente, votata all’attacco. Arteta è stato in grado di applicare per la prima volta in modo convincente i propri princìpi di gioco, la squadra, epurati gli elementi ritenuti superflui (Aubameyang su tutti), lo segue con convinzione. I londinesi puntano al ritorno nella massima competizione continentale dopo 5 anni di assenza.
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Ultime chance di Europa per i Wolves
Non è ancora al sicuro della qualificazione nemmeno il Chelsea, terzo a 59 punti e ormai definitivamente tagliato fuori dalla lotta al titolo. Dietro al Manchester United, il West Ham, a 48 punti, può ancora sperare in una clamorosa rimonta e nell’accesso alla Champions. Accesso che però gli Hammers potrebbero guadagnarsi anche per altra via, vincendo quell’Europa League in cui sono approdati ai quarti di finale dopo 41 anni di assenza dalle coppe. La lotta per la qualificazione a Europa League e Conference League, nella stagione attuale, coinvolge anche un’altra squadra decisamente sorprendente: il Wolverhampton di Bruno Lage, ottavo a 46 punti. L’allenatore portoghese, che ha sostituito Espirito Santo, ha restituito ai Wolves una mentalità offensiva e un gioco brillante che hanno permesso di rialzarsi dopo un avvio di stagione poco convincente.
Norwich quasi condannato, spera il Burnley
Il divario tra Premier League e Championship tende ad aumentare di anno in anno. Lo dimostra il fatto che quest’anno due delle tre neopromosse, Watford e Norwich, occupino le posizioni che condannano alla retrocessione. Con loro anche il Burnley di Sean Dyche, che dopo 6 anni di Premier League sta avendo difficoltà nel ripetere l’ennesima impresa. Nessuna squadra è tagliata fuori, nemmeno il Norwich, che sembra decisamente l’“intrusa” del campionato, la squadra più debole. Lo stesso Burnley ha due partite da recuperare rispetto alle altre due squadre che occupano il fondo della classifica. Come l’Everton, quart’ultimo a 25 punti, tre in più dalla retrocessione: i Toffees stanno vivendo un dramma sportivo, e per risvegliarsi dall’incubo hanno a disposizione soprattutto la partita di Turf Moore contro il Burnley, uno scontro diretto, il 4 aprile. In netta ripresa, con due successi consecutivi, c’è invece il Leeds, che con la clamorosa vittoria in rimonta contro il Wolverhampton al Molineaux si è portato (quasi) al sicuro a 29 punti. Pressoché salvo anche il Brentford di Christian Eriksen, a 30 punti.