E' ora di ricominciare per Cesare Prandelli, che questa mattina è in partenza direzione Emirati Arabi per iniziare una nuova avventura all'Al Nasr, dopo aver allenato Galatasaray e Valencia, è la terza esperienza di fila estera per l'ex CT della Nazionale che si racconta al Corriere dello Sport: "Certo che mi dà fastidio, parecchio fastidio, non allenare più nel mio Paese, ma questa è la realtà dei fatti, è inutile far finta di nulla. Non mi piace fare polemica, ma se do la mano a un vice presidente federale (Lotito, ndr) per allenare la sua squadra e quella stretta di mano non viene rispettata che posso farci? E’ una cosa strana, ma è così. Questo non vuol dire che chiudo la porta all’Italia, tutt’altro. Negli Emirati devo plasmare una squadra e aiutarla a crescere. Ho trovato una società con le idee molto chiare, l’anno scorso sono arrivati sesti, adesso l’obiettivo è tornare nella Champions League asiatica, perché in questo caso gli introiti televisivi diventano consistenti. E poi devo far crescere tutto il movimento del settore giovanile. Arriverà uno straniero, una punta esterna. Per ora si propongono in tanti. Ho parlato a lungo col presidente Humaid Al Tayer e col vice Abdulla Salem Bin Touq, sono giovani ma conoscono tutto. Quando ho visitato il club, mi sono meravigliato per le strutture, sono all’avanguardia, dai test fisici a quelli attitudinali. Hanno bisogno però di una professionalità e una mentalità di lavoro. Punterò su un centravanti brasiliano, Wanderley, ex Flamengo, e un difensore franco-marocchino, Barrada, ex Marsiglia, fortissimo".
Un commento poi sulla Champions League, quella europea: "Sarà una Champions ancora più divertente. Con Real, Barcellona, Bayern e Juventus, oltre a Chelsea, United, City, Psg e Atletico Madrid. Bella davvero. Ma l’aspetto più interessante nel calcio europeo è un altro. E’ la conferma del lavoro fatto dalla Germania e dalla Spagna. I tedeschi vanno avanti sulla loro strada e stanno continuando a vincere, gli spagnoli invece mantengono la loro straordinaria qualità per il gesto tecnico. In Italia si insegna che prima bisogna controllare la palla, poi difenderla e infine orientarla; loro invece già sul primo controllo orientano la giocata, per questo sembrano più veloci di noi, invece sono molto più tecnici. In Serie A, solo Saponara sa fare tutto questo. In Under 21 mi ha impressionato Pellegrini. Per anni abbiamo allenato i centrocampisti a fare i metodisti, a proteggere la difesa, ora stanno tornando le mezze ali di una volta, quelle che difendono e si inseriscono, i vecchi numeri 8. Pellegrini è uno di questi. In ogni caso il lavoro del settore giovanile azzurro, portato avanti da Viscidi, sta dando ottimi risultati. Donnarumma? E’ stata una situazione gestita così male che avrebbe potuto causare sgradevoli problemi di immagine. Per fortuna, sono stati tutti sensibili nel capire che chi ci rimetteva era solo lui, Gigio, e hanno rattoppato tutto. Quando Donnarumma parla, dice delle cose giuste e sensate, per questo alla fine ha fatto la scelta migliore: restare lì. E di Bernardeschi che andrà alla Juve cosa dice? Se tu hai in casa Bernardeschi e Chiesa, li chiami e spieghi loro: “Qui ci sono 5 anni di contratto, per i primi due anni nessuno va via. Poi vedremo”. Ma se Bernardeschi non ci vuole stare allora è un altro discorso, però non è così. Se vuole andare via è perché non c’è prospettiva. Eppure a Firenze può crescere, mentre alla Juve farà la riserva".
La Juventus vincerà il settimo scudetto? "Sono i più bravi, programmano meglio. La differenza la fa la società, non più i giocatori, né gli allenatori. Se c’è una società forte, ambiziosa, capace di programmare, tutto diventa più facile. Milan e Inter si stanno dando da fare sul mercato, però bisogna capire la struttura societaria. Inter? Sotto l’aspetto tecnico e di gestione del gruppo, Luciano è una garanzia, mi auguro che a Milano trovi anche anche una società. A Roma ha fatto l’allenatore-dirigente ed è andato in difficoltà. Come società mi piace il Torino ogni anno prende giovani interessanti: Benassi, Baselli, Belotti, vuol dire che Petrachi è bravo. A Belotti consiglierei di restare al Toro ancora per un anno". Il Napoli è l’anti-Juve? "Sì. Il gioco è la sua forza, ma mi chiedo come possa fare a vincere visto che meglio di così è difficile giocare. La Roma invece ha sfruttato l’addio di Totti per rivedere tutto".