Porto-Juventus , countdown finito. Gara speciale per Rui Barros, una vita nel Porto, ma anche protagonista di due stagioni in bianconero, con una Coppa Italia e una Coppa Uefa alzate al cielo nel 1989. Il piccolo genietto portoghese è tornato sull'esperienza nella nostra serie A e ha parlato anche della sfida di Champions attraverso le pagine di Tuttosport:
"Juve? Non volevo andare via, ma ho dovuto rispettare le decisioni di chi comandava. Ho ancora tanti amici lì. Juventus e Porto Sono due club speciali. A Torino ho passato due anni meravigliosi. I tifosi bianconeri mi aiutarono ad ambientarmi subito in una delle migliori squadre europee. Capelli? Il presidente Boniperti, un grande uomo, mi fece capire subito che la Juventus era diversa e che aveva le sue regole. Però non credo che fossero così lunghi... Serie A? In quegli anni era il campionato per eccellenza. C'erano solo due stranieri per squadra e i migliori giocavano tutti lì. Gli stadi erano sempre pieni e c'era molto entusiasmo. È vero che, adesso, le cose non vanno così bene e il livello è un po' sceso rispetto ad altri campionati come la Premier e la Liga. Però negli ultimi tempi il calcio italiano stia tornando ai fasti di un tempo. Dino Zoff? Fu una sorta di padre per me. E le sue parole non erano poche, ma sagge".
Parallelo Zoff a Buffon e Casillas: "Sono due miti viventi e figure storiche del calcio per quello che hanno vinto e quello che rappresentano. Higuain o Dybala? Alla Juventus toglierei entrambi, anzi se potessi toglierei anche gli altri nove. La Juve non ha punti deboli, sono tutti forti". Giocare la prima in casa o fuori non fa grossa differenza per Rui Barros: "Non ho preferenze, anche se è chiaro come sia un vantaggio potersi presentare alla gara di ritorno con un risultato favorevole. Trasferta? È risaputo che in casa siamo molto forti, ma abbiamo ottenuto buoni risultati anche fuori. Sappiamo, però, che sarà una partita difficile contro una squadra molto forte. Stiamo giocando bene. Abbiamo raggiunto gli ottavi di Champions con merito, dopo aver eliminato nei preliminari una squadra molto forte come la Roma. Quest’anno abbiamo cambiato tanti calciatori ed è anche arrivato un nuovo allenatore. È normale che ci fosse bisogno di un po’ di tempo prima di vedere un’evoluzione".