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Data: 05/03/2019 -

Roma, Di Francesco: "Domani partita della vita. Il mio futuro? Ora non conta"

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"Domani è la partita della vita". All in Di Francesco. Tutto o niente. Nella conferenza stampa della vigilia l'allenatore della Roma parla chiaro, mettendo davanti a tutto gli interessi della propria squadra: "Domani gioca la Roma e l’interesse è che domani la Roma passi. Il mio pensiero va ai ragazzi, che devono fare una grande partita per far passare la Roma. Non gioco io domani, mi dà fastidio che la gente non capisca che domani in campo ci va la Roma e l’interesse di tutti i tifosi deve essere sul passaggio del turno. Sarà una partita lunga, hanno un gol di svantaggio e noi dobbiamo difenderlo e poi ripartire. Sarà fondamentale fare una grande fase difensiva, il resto verrà da sé. Voglio vedere le facce dei calciatori che mi trasmettono per fare domani questa grande battaglia".




Una partita che arriva dopo un derby perso: "Il momento più difficile è sempre quello che deve venire. Il derby ha influito sul morale generale e su tanti discorsi. Noi dobbiamo pensare a questa partita, deve essere la partita della vita. Per un allenatore essere supportato è fonadamentale, essere sopportato no. Domani sceglierò dei giocatori che devono fare una grande prestazione, che ricordi quelle dell’anno passato in Champions. Derby? Se dobbiamo parlare di singoli facciamo un grande errore, è il collettivo che ha approcciato malissimo alla partita, in primis l’allenatore. Bisognerebbe cambiare tutto. E invece noi dobbiamo ragionare in base alla partita, all’avversario e alla scelta degli uomini. Al di là che possa non giocare qualcuno che ha giocato nel derby. È importante andare in campo con chi ha la testa più libera di tutti o perlomeno con chi ha il desiderio di fare una grande prestazione. A volte c’è anche il desiderio di rivalsa, per questo chi ha fatto male la partita prima quella dopo ne farà una grande. Non lo potremo dire fino a quando non scenderemo in campo.





Di Francesco ha parlato anche di Paulo Sousa, favorito nel sostituirlo in caso di eliminazione e quindi esonero: "Non ci vedo niente di male se dovesse venire allo stadio Paulo Sousa. Un conto è fare delle dichiarazioni non simpatiche, un altro è andare a vedere partite di calcio, che è il parte del nostro lavoro".



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