Ha sfiorato l'impresa il suo Pordenone, ma poi si è dovuto inchinare alla lotteria dei rigori. A San Siro, infatti, l'Inter si qualifica ai quarti di Coppa Italia grazie al 5 a 4 maturato dal dischetto. Tanta sofferenza prima, 120' in cui i nerazzurri hanno attaccato senza però riuscire a sfondare il muro della squadra friulana, che a sua volta ha provato a fare male. Un grande orgoglio per Leonardo Colucci, in piena lotta promozione nel suo girone di Lega Pro ma che, per una sera, si è concesso una notte da grande: "I ragazzi sono stati bravi, non potevo chiedere di più alla squadra - ha commentato l'allenatore a fine partita - per noi aver portato l'Inter ai rigori è come aver vinto la Coppa Italia. I rigori poi si sa, sono una lotteria. Apprezzo molto chi si prende la responsabilità di calciarli, perché è un compito difficile". Occhi lucidi per Colucci, che ha assistito col sorriso alla battaglia dal dischetto. Poi, dopo il penalty decisivo di Nagatomo, ecco il breve colloquio con Spalletti: "Cosa mi ha detto? Che meritavamo noi e lo apprezzo per questo, perché è una persona corretta e sportiva. Ho visto i miei molto abbattuti a fine gara, ma devono essere solo contenti e applaudirsi. Abbiamo perso ai rigori con la capolista della Serie A". Chiosa finale sulla sua terra, Cerignola, e sul presente: "Mi porto dietro i 58 000 della mia città. Sono con me su tutti i campi, dall'eccellenza alla Serie A. Sono il mio orgoglio. Io cerco di inculcare una grande mentalità ai miei ragazzi. Anche quando facciamo l'amichevole settimanale contro la Primavera la voglio giocare per vincere, sempre. Come ho detto in precedenza, però, la partita con l'Inter rimane un pasto fuori stagione. Ti lascia un buon sapore, ma ciò che conta per noi è la partita di domenica in campionato"
Data: 13/12/2017 -