Il capitano, l’uomo d’esperienza, quello su cui poter far sempre affidamento in campo. Centrocampista di interdizione dal gol facile: già 3 i centri in campionato. Ma non solo: Michele Troiano è molto di più per la sua Entella. Uomo spogliatoio. Di quelli dalla risata e dallo scherzo facile. Di quelli maestri nel far gruppo. Vittime preferite: i colleghi dall’abbigliamento stravagante, prontamente paparazzati con varie stories su Instagram. Troiano è così, esperienza da trentaduenne e voglia di sorridere tipica di chi pensa che l’età sia solo un numero. “Qui a Chiavari sono arrivati gradualmente tanti nuovi compagni coi quali piano piano abbiamo fatto conoscenza. Tra questi c’è De Luca che, oltre ad essere un grande giocatore, è un burlone, uno che fa spogliatoio e che spesso e volentieri viene preso di mira da noi per l’acconciatura e per l’abbigliamento. Lo ammetto: sono arrivati dei bei personaggi – ride -. Diciamo che il nostro non è uno spogliatoio super intellettuale, anzi… Poi certo, ci sono alcuni che alzano la media come Paroni, Luppi, Palermo e Pellizzer, ma in generale no, non siamo certo degli intellettuali. Devo ammettere però che ciò non è niente in confronto a Troianiello! L’anno in cui giocai con Gennaro (a Sassuolo, ndr) è stato quello in cui davvero sono più morto dal ridere. Alla fine di ogni ritiro gli facevamo reinterpretare la scena di un film come ‘300’, ‘Rocky’, ‘Ogni maledetta domenica’ e tanti altri, in cui lui addirittura vestiva gli stessi costumi che si vedevano nel film. Ve lo giuro, c’era da piangere dal ridere con un personaggio così!”, racconta sorridendo rivivendo quei momenti in esclusiva per GianlucaDiMarzio.com.
Ogni gruppo ben compatto si sa, ha i propri riti e le proprie tradizioni. All’Entella ad esempio “giochiamo a poker in ritiro alla vigilia del match, siamo un gruppo di 7/8. Spesso da chi vince capiamo poi chi sarà decisivo in partita. Un’altra cosa che facciamo è il fantacalcio di squadra! L'anno scorso lo vinse Palermo. In questo invece vi dico che sfottò all’asta… Ovviamente il più bersagliato era De Luca. ‘Beppe ma che fai?’ – continua dopo un’altra risata il capitano biancoceleste -. E invece se la sta cavando alla grande, è secondo a 8 punti dietro di me a quota 9. Anche se da quando abbiamo iniziato ha messo la formazione una volta sola… non so se lo faccia per scaramanzia o perché si dimentica! So solo che nell’ultima giornata ha fatto giocare Baselli che era squalificato... In attacco io ho Dzeko ma la mossa vincente del mio weekend è stata tenere fuori Mandzukic per Palacio. A chi mi ha accusato di aver cu*o ho risposto ‘Io sì che ci capisco…’ – nuova risata -. Abbiamo il nostro gruppo su Whatsapp per il fantacalcio ed è un continuo prendersi in giro. Poi, al lunedì al campo, ne discutiamo improvvisando una specie di ‘Controcampo’ come il programma che c’era in tv”. Immaginateveli. Uno di fronte all’altro nello spogliatoio in vari dibattiti calcistici sul fantacalcio. Si potrebbe davvero creare un programma su misura per loro: ne vedremmo delle belle!
In realtà Troiano il fantacalcio di Serie A avrebbe anche potuto viverlo da protagonista. Infatti, nella stagione 2006/2007 fece qualche apparizione proprio nella massima serie col Chievo, squadra in cui arrivò nel mercato di riparazione. Chissà, magari qualcuno decise di investire su di lui per la propria fantaformazione: questione di scommesse su cui puntare. Di certo per lui, milanistissimo da sempre, fu un sogno quell’esordio a San Siro contro gente come Kakà, Ronaldo, Seedorf e compagnia. “L’esordio a San Siro contro quel Milan di fenomeni è stata un’emozione incredibile. Facevano un altro sport. Pensate che quello era il periodo in cui frequentavo ancora la Curva Sud io, tifosissimo rossonero. Ero al Chievo appena da qualche mese ed ero sicuro che quella partita l’avrei vista in tribuna. Invece quando Delneri ha letto la formazione…. quasi non ci credevo! ‘Ho sentito bene?’. Esordire contro il Milan di fronte ai miei amici presenti in Curva mi sembrava davvero impossibile. Quell’anno i rossoneri vinsero la Champions e vidi la finale di Atene dal ritiro col Chievo perché noi, al contrario, stavamo andando male. Quando vinsero io, Sammarco e Brighi esultammo di brutto, come pazzi, come fossimo ultras”.
Troiano tuttavia in A non riuscì a trovare la propria dimensione. “Sono arrivato in A in un momento in cui probabilmente non ero pronto. Sarebbe stato diverso, non essendo io un talento naturale, se l’avessi fatto salendo dalla B come quando l’ho vinta con Chievo e Sassuolo – racconta il centrocampista con un pizzico di rammarico -. Invece, dopo esser saliti, le mie squadre decisero di investire su altri giocatori. Giocare in un gruppo vincente di cui fai parte è tutt’altra cosa rispetto al doversi ambientare in una nuova squadra. Ed in particolare a Sassuolo, nonostante non fossi un titolare inamovibile, ero un perno. Posso dire che in rosa ci sarei potuto stare benissimo ma il calcio è così e quella volta scelsero di puntare per la A su un giocatore come Kurtic, più affermato di me. Capisco la scelta e mi reputo maturo ma questo è forse il mio unico rimpianto”. Nonostante quel “no” la stima per Di Francesco è rimasta immutata. E soprattutto “nessun rancore, anzi. Dopo Ancelotti, Spalletti e Sarri secondo me è il migliore. È preparatissimo e le sue squadre hanno sempre un’identità ben precisa”.
Ora sulla panchina neroverde siede un ex compagno di Michele, quel Cristian Bucchi che non se la sta di certo passando benissimo… 4 punti in 7 partite. “Ho giocato con Cristian al Modena nell’anno in cui fece 30 gol e ci trascinò ai playoff. Io la Serie A non la conosco perché non l’ho praticamente vissuta ma immagino sia difficilissima per un allenatore, seppur bravo come Cristian. Non dimentichiamoci però che anche il suo Perugia l’anno scorso non partì forte ma poi alla lunga venne fuori alla grande. Insieme al Benevento era la squadra che giocava il miglior calcio della B. Faccio un grosso in bocca al lupo al lui e al Sassuolo, a cui sono rimasto legatissimo. Sento ancora spesso Gazzola, Magnanelli e Missiroli”. Nemmeno il Modena in cui Troiano e Bucchi giocarono insieme sta vivendo momenti sereni. Anzi, molto ma molto peggiori di un semplice deficit di risultati: il rischio è quello del fallimento. I tifosi hanno addirittura già celebrato i funerali: “Sono tristissimo per quanto accaduto al Modena, una squadra che mi sta davvero a cuore. Mi fa male vedere come un club così si stia pian piano spegnendo. È un vero peccato perché conosco Modena e so come la piazza viva per il calcio e per la loro squadra, speriamo vada tutto per il meglio e che il Modena non finisca”.
Chi invece sta sicuramente vivendo un gran campionato tra gli ex compagni è Chicco Giunti, allenatore del Perugia, ad un solo punto dal Frosinone capolista: “In questa Serie B in generale devo dire che il livello si è alzato verso l’alto e secondo me Palermo e Frosinone hanno qualcosina in più delle altre, col Perugia appena dietro di loro. La squadra di Giunti gioca davvero bene e davanti poi hanno quell’Han che mi ha impressionato”. Anche l’Entella però sembra in netta ripresa dopo un inizio un po’ così: “L’idea di calcio dell’Entella è andata migliorando anno per anno. Se è l’Entella più forte di sempre (come affermato tempo fa dal presidente Gozzi, ndr), lo diranno i risultati a fine stagione. Quest’anno abbiamo cambiato sia tanti giocatori sia tanti membri dello staff, quindi in un certo senso è giustificata la nostra partenza a rilento: 1 punto nelle prime 3 partite. Ora ci siamo rimessi in carreggiata con 8 punti nelle ultime 4 e in Serie B la continuità fa la differenza”.
Chiavari ormai da 4 anni è una seconda casa per Troiano e lo sarà probabilmente ancora per molto tempo. L’ideale per trascorrere “una vita tranquilla. Fuori dal campo sono un ragazzo sposato con due figli piccoli e mi dedico alla famiglia. Coi bambini ormai il tempo libero a disposizione è sempre meno. Prima leggevo e guardavo un sacco di film e serie tv, ora molto meno. Anzi, leggo le favole ai miei piccoli prima di andare a dormire! Cappuccetto Rosso è un must ma ne ho imparate tante che prima magari non conoscevo così bene come Cenerentola, Biancaneve e tante altre… Spesso non serve nemmeno più leggerle, le ho imparate a memoria! Sì, posso dire di essere diventato un intenditore di fiabe”, ammette con un’ultima risata Troiano prima dei saluti. È tempo di preparare il match di domenica contro il Brescia organizzando magari prima qualche scherzo con De Luca & Co., per poi rientrare a casa e dedicarsi a tempo pieno alla consueta lettura di fiabe prima della buonanotte. Questione di routine per quel capitano punto di riferimento in campo, nello spogliatoio e nella vita dei propri cari.