Il 2015, per Paul Pogba, è stato sicuramente un anno importante. Quello della crescita, quello della prima finale di Champions League, quello delle difficoltà anche. E intervistato da La Stampa, il talento della Juventus l'ha ripercorso da cima a fondo: "Mi porto dietro gli ultimi mesi, perché sono stati diversi rispetto agli anni precedenti, quando eravamo sempre primi e così arrivavamo. Ora è diverso. Anche la finale di Champions, e un giorno voglio vincerla. L’abbiamo persa, ma, come si dice, dalle sconfitte e dagli errori s’impara".
Tanti cambiamenti in estate, la stella francese commenta così: "Senza Pirlo, Vidal e Tevez è una Juventus diversa. C’è più responsabilità su altri uomini e poi dobbiamo pensare a giocare ancora più insieme. E vale anche per me. Prima avevo di fianco Pirlo e uno degli avversari era sempre su di lui. Ora lo mettono su di me. Non sono un dieci, come posizione sul campo. Mi sento un centrocampista ed è un onore portare il numero di quelli che vincono il Pallone d’oro. Nella storia della Juve è una maglia pesante e io voglio onorarla. Quando guardo la mia maglia non vedo né il numero né il mio nome, vedo solo la Juve: con la voglia di dare il cento per cento. E vincere".
Ora la Juventus è in ripresa, lo scudetto è ancora possibilile: "Non si può dire se siamo migliori o peggiori della scorsa stagione, ma sicuramente le altre si sono rinforzate. Però non abbiamo paura di nessuno. Dybala? Non sono sorpreso, è il mio fenomeno. Ammira la sua tecnica. E poi a me piacciono da matti i mancini: per questo ho cercato di imparare a tirare con il sinistro. Può arrivare al Pallone d'Oro. Lo chiamo "Quadrato R2", i tasti che devi premere alla Playstation per fare il tiro a giro: fa sempre gol così. Bayern Monaco? C’è una cosa brutta: che poteva capitarci una squadra più debole. E un’altra bella: che tutti si aspettano che perdiamo, come nella semifinale col Real dell’anno scorso. Vidal? Più difficile giocare contro Arturo. Io non sono nessuno, e non ho ancora fatto niente".