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Data: 18/07/2018 -

Pogba, leader dei Bleus: il discorso ai compagni prima della finale è da brividi

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“Al mio segnale scatenate l’inferno”. Dev’essere stato questo il senso delle parole pronunciate dal Gladiatore Pogba prima della finale del Mondiale vinta per 4 a 2 contro la Croazia. Un film prodotto dalla TF1 ed andato in onda ieri sera ha immortalato due discorsi alla squadra pronunciati da Pogba, vero leader e trascinatore dei suoi. L’arringa finale prima di scendere in campo al Luzniki è da brividi, di quelle che convincono tutti a essere compatti e a dare il massimo l’uno per l’altro, sacrificandosi per la squadra.

Sono quei discorsi che uniscono e motivano, di quelli che solo chi ha veramente il polso della situazione è in grado di pensare e urlare in faccia agli altri. Una costante scarica elettrica, pura adrenalina a rilascio controllato. Un discorso che distava solo 90 minuti dalla storia, e che, ora, ci è entrato prepotentemente:

“Non voglio parlare troppo, sappiamo tutti dove siamo, sappiamo tutti quello che vogliamo, conosciamo la strada che abbiamo attraversato. Posso vederlo nei nostri cuori, nei nostri occhi: siamo concentrati. Ragazzi, non dimenticatevelo, siamo a soli 90 minuti da una storia incredibile: una partita, non so quante ne abbiamo giocate nelle nostre carriere, nelle nostre vite, ma qui cambierà tutto, cambierà la storia, ci sono due squadre e una coppa, è lo stesso per loro, lo vogliono, abbiamo perso una finale, lo sappiamo, ce l’abbiamo ancora qui. Oggi ci guardiamo l’un l’altro e non dobbiamo permettere a nessun’altra squadra di prendere ciò che è nostro. Stasera ci dobbiamo guadagnare un posto nella memoria dei francesi, dei loro figli, dei loro nipoti. Oggi solo 90 minuti ci separano dalla storia. Quindi ora vi guardo, non voglio gridare. Andiamo in campo come guerrieri. E dopo voglio vedere le lacrime, lacrime di gioia, non lacrime di tristezza. Lacrime di gioia sul campo e tutti che ci baciamo a abbracciamo. Chiaro?”



Veni,Vidi,Vici. Come Cesare nella battaglia di Zela del 47 A.C. Due grandi condottieri che hanno modellato la storia a proprio piacimento, aggredendola e prendendola per le corna. L’altro discorso fatto da Pogba ai compagni di squadra risale a prima dell’ottavo di finale contro l’Argentina. La partita della svolta, quella che ha fatto capire a tutto il mondo che la Francia non scherzava e che avrebbe lottato con le unghie e con i denti (quando il bel gioco non fosse riuscito) per arrivare fino in fondo.

“Ragazzi, voglio vedere dei guerrieri sul campo stasera. Non voglio andare a casa. Stasera io non torno a casa, dobbiamo rimanere ancora in questo hotel, continueremo a mangiare quella cazzo di pasta. Non me ne frega niente, oggi non andiamo a casa, saremo felici, voglio festeggiare. Dobbiamo morire sul campo, ma nessuno deve lasciare il suo compagno di squadra, dobbiamo essere compatti. Guerrieri, soldati, oggi li uccideremo, gli argentini. Messi o non Messi, non me ne frega niente, andiamo a prenderci questa fottuta Coppa del Mondo



Urlo finale, tutti che si compattano e come un battaglione si avviano verso il tunnel che porta in campo. In sottofondo, parte “Eye of the tiger” dei Survivor. Scena da film di guerra prima della battaglia finale, quella che risolverà tutto, quella che decreterà gli eroi e i pavidi. Così ci siamo immaginati l’entrata in campo dei francesi sentendo ciò che Pogba ha detto loro. Non c’è da stupirsi se i Bleus di Deschamps sembravano averne sempre più degli avversari: tutti erano stati contagiati, a regola d’arte, dalle doti oratorie del polpo Paul. Chapeau!

a cura di Riccardo Despali



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