Per la Juventus dall’urna di Nyon è uscita la Dinamo Zagabria, che insieme a Siviglia e Lione, formeranno il girone H di Champions League. Sarà la partita di Marko Pjaca, è inutile girarci attorno. Per il gioiello croato, acquistato questa estate dalla Juventus proprio dalla Dinamo, sarà un ritorno a casa, nel club che lo ha lanciato nel grande calcio. Dinamo Zagabria che senza il suo gioiello si è costruito una qualificazione ai gironi di Champions superando tutti e tre i turni di qualificazione. Ha eliminato prima il Vardar, poi la Dinamo Tbilisi e infine il Salisburgo, grazie ad un gol nei supplementari di Soudani.
PUNTI DI FORZA. Come detto da Marotta subito dopo i sorteggi “la Dinamo ha sempre giovani promesse” e forse è proprio questa la maggiore caratteristica dei croati. La freschezza e la qualità dei suoi giovani, che formano lo zoccolo duro della squadra. In più sono i campioni nazionali da undici anni consecutivi e il palcoscenico europeo è ormai un’abitudine. Certo, non possono essere considerati un pericolo per gli uomini di Allegri, ma dare per scontato i 6 punti con loro potrebbe essere un’arma a doppio taglio.
PUNTI DEBOLI. Ovviamente la differenza qualitativa con la Juventus è in ogni reparto, e la perdita di Marko Pjaca e forse quella futura di Marko Rog, i giocatori più talentuosi della rosa, ha reso la Dinamo Zagabria ancora meno pericolosa di quello che è. I giovani sono tanti, con i loro pregi e difetti, e anche per questo le certezze dell'allenatore Zlatko Kranjčar sono limitate. Tende a far girare molto i suoi giocatori e sicuramente gli addii dei due campioncini ha minato ancor di più le sicurezze di squadra.
LA STELLA. Su tutti ci sarebbe quella di Marko Rog, vero e proprio faro del centrocampo della squadra croata e capocannoniere della squadra durante le qualificazioni in Champions. Ma il suo futuro sembra lontano dalla Dinamo, con il Napoli vicino alla chiusura dell’operazione. Per questo motivo la Juventus potrebbe non incontrarlo nella doppia sfida, ma dovrà comunque guardarsi dal tridente d’attacco formato dal duo cileno Fernandez-Henriquez e dall'algerino Soudani.
LA FORMAZIONE. Zlatko Kranjčar non è solito usare una sola formazione, visto che nell’ultimo anno ha sempre cercato di costruire la squadra attorno alle due stelle Rog e Pjaca. I nove giocatori ruotavano attorno a loro due, per cercare di far coestitere e far rendere al massimo le due stelle. Adesso però con i loro addii probabilmente tornerà ad utilizzare il 4-3-3, messo in mostra nell’ultima partita di Champions League contro il Salisburgo. Ecco la formazione tipo: Eduardo, Sigali, Schildenfeld, Benković, Matei, Jonas, Stojanović, Coric, Fernándes, Soudani, Henríquez