E' stato un 2016 particolare ma senz'altro eccezionale per il Pisa, con la promozione in Serie B e con l'ingresso in società di Giuseppe Corrado, diventato nuovo presidente nel periodo natalizio. E'tornata serenità in città per merito di questa nuova proprietà che ha spazzato via tutte le vicissitudini societarie. Ed è proprio Giuseppe Corrardo che - ai microfoni di Tuttosport - racconta questi primi mesi in neroazzurro, paragonando questa parentesi ad altre esperienze avute in passato: "Il percorso è quello. Un percorso che mi ha insegnato come sia necessario dare discontinuità alle abitudini per migliorare le aziende e creare valore. Nel calcio, così come nel cinema, ci sono invece barriere che ostacolano questo cambiamento. Prevalgono gli interessi personali a svantaggio della solidità societaria. Il vero punto di riferimento devono essere la società e il prodotto: si può sbagliare una stagione sportiva, ma se la società è solida si riparte subito. Se succede il contrario è la fine. Guardate il Parma: è arrivato in Europa League ed è fallito". Un Parma che lo stesso Corrado aveva provato a rilevare dopo la fine dell'era Ghirardi: "Mi chiamò Tavecchio che mi aveva conosciuto al Milan quando avrei dovuto entrare nella gestione prima che Berlusconi decidesse di inserire la figlia. Lavorammo a lungo e duramente per l’ipotesi Parma, ma alla fine il debito rimaneva sempre sopra i 100 milioni e così ci tirammo indietro, anche a costo di perdere la cauzione". E poi è arrivato il Pisa, anche per merito di Abodi: "Stavo lavorando all’acquisizione di un altro club quando mi chiamò il presidente della Lega di B. Sapevo poco del Pisa, ma il progetto mi interessò subito sia per la passione dei tifosi, sia per le potenzialità che ha la città. Confermate subito dallo sviluppo del marchio". A Pisa ha ritrovato Gattuso, autentico condottiero di questa realtà con cui Corrado sta costruendo un rapporto...:"Straordinario, speciale: l’avevo conosciuto giovane giocatore al Milan, l’ho ritrovato uomo e leader indiscusso qui. E’ l’anima di questa squadra e senza di lui non credo ci sarebbe potuto essere il Pisa. Per i giocatori è importante come allenatore, ma soprattutto come punto di riferimento umano". Un Gattuso che è al centro di alcune voci di mercato: "Nelle mie aziende voglio sempre i migliori e così è normale che gli altri me li invidino". E infine una battuta sul Livorno: "Me lo offrirono, ma era in Lega Pro... E’ una piazza storica che con Spinelli ha vissuto anni molto belli. Mi auguro di poterlo presto sfidare in B e di vincere il derby. Vede, io non spero mai nelle disgrazie altrui: mi esalto con i miei successi".
Data: 17/03/2017 -