Pochi mesi fa il ritiro, dopo una carriera da primo della classe. E da tutto il mondo, tramite i social, sono arrivati i saluti di chi con lui ci ha giocato, insieme o contro, o di chi lo avrebbe voluto al proprio fianco. Andrea Pirlo racconta qualcosa di sè e della propria carriera in esclusiva a ‘Il club’ su SkySport. In particolare, rivela un segreto che tutti ancora oggi gli invidiano. “La maledetta? La prendevo da sotto con la parte finale del piede e cercavo di farla scendere più velocemente possibile. I portieri la rivedevano solo in fondo alla rete. Da più lontano riuscivo a dare più potenza”.
Sullo spogliatoio del suo Milan. “La forza era la solidità. Nel gruppo storico c’eravamo io, Ambrosini, Gattuso, Inzaghi, Abbiati, Inzaghi”. Proprio ad Inzaghi va un pensiero particolare. “Pippo è davvero un malato di calcio, sapevo potesse arrivare lì. Il fratello Simone, invece, mi ha sorpreso”.
Pirlo rivela anche un anedotto, che semplicemente gli cambiò la carriera. “Mazzone mi ha chiamato dicendo che mi vedeva bene alla Falcao, un po’ più avanti rispetto a dove ero solito giocare”. E poi ancora sulla sua evoluzione tattica: “ Il primo anno al Milan, giocavo anche esterno sinistro, nelle ultime partite sono diventato centrale con Ambrosini”.