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Data: 04/10/2016 -

Pione Sisto segna e il Celta Vigo sogna: il “danese atipico” da promessa ad erede di Nolito

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Ter Stegen sbaglia il rinvio rasoterra e gli avversari recuperano palla. Appena due tocchi e il pallone è di nuovo nell’area del Barcellona. Destro basso sul palo lontano e Celta Vigo in vantaggio; gol di Pione Sisto, il secondo consecutivo. La rete che apre la serata della sconfitta del Barça è di un giovane attaccante che punta a diventare la rivelazione della Liga in poco tempo. Di certo ci è voluto poco tempo perché il suo nome finisse sui taccuini degli osservatori di mezza Europa. Barcellona compreso. Pione Sisto Ifolo Emirmija, classe 1995 figlio di sudanesi fuggiti dalla guerra in Uganda. Insieme ai genitori e ai cinque fratelli lascia il suo paese quando ha appena pochi mesi e diventa un rifugiato in Danimarca. Nella regione dello Jutland centrale inizia anche a giocare a calcio, il Midtjylland lo nota molto presto: “Ha caratteristiche poco comuni”. Gli basta poco per diventare un perno della squadra; alla prima stagione da titolare (a 19 anni) diventa il miglior giocatore del campionato danese. Nella seconda annata vince il primo titolo nazionale della storia della sua società. In campo la sua zona è la fascia destra, poi si sposta anche a sinistra. Impara a smarcarsi con facilità, a difendere il pallone e a colpirlo con entrambi i piedi. “È molto veloce e si fa valere fisicamente”, scrivono gli osservatori delle grandi squadre che iniziano a seguirlo. Solo nel 2015 ottiene il passaporto danese, giusto in tempo per gli Europei Under 21 in Repubblica Ceca. Quando la convocazione con la Nazionale diventa ufficiale, i genitori si prendono la scena in sala stampa con un rituale indigeno per augurargli buona fortuna. Lui (un po’ in imbarazzo) si unisce a loro, di fronte ai giornalisti che non sanno bene cosa fare. Il primo gol con la Danimarca lo firma contro la squadra di casa entrando dalla panchina, le due reti contro il Manchester United in Europa League – una ad Old Trafford, lo scorso febbraio - gli servono per accendere ancora di più la sua stella. Il Celta lo stava già seguendo, in estate – dopo aver ceduto Nolito al City – vede in lui il giusto erede e compra il suo cartellino per una cifra di circa 6,7 milioni di euro. “È una scommessa importante, l’acquisto più complicato da quando sono qui”, dice il presidente del club Mouriño. Nel frattempo arriva anche l’esordio con la nazionale maggiore. “Parlo danese e mi sento danese, anche se mi è costato molto farmi riconoscere come tale. Il calcio mi ha dato felicità in momenti molto difficili”. Nel passato c’è anche un provino di una settimana con la Juventus, nel presente c’è il gruppo di Berizzo. Prima la presentazione ufficiale davanti a 300 persone, poi l’esordio con la camiseta celeste contro il Pescara in amichevole. L’inizio di stagione non è stato semplicissimo, tra cessioni e nuovi acquisti la squadra è cambiata ed ha dovuto riorganizzarsi. Pione Sisto è cauto ma ambizioso, si è inserito bene nei due moduli utilizzati dal suo allenatore (4-3-3 o 4-2-3-1), mette accelerazione e talento al servizio dei nuovi compagni. Lo stile di gioco della Liga è molto diverso da quello danese e l’attaccante continua a lavorare per imparare lo spagnolo. Nel frattempo, ad aiutarlo c’è Daniel Wass, che gli traduce tutte le indicazioni e lo guida per la città insieme all’altro “nordico di Vigo”, John Guidetti. La rete contro l’Espanyol è arrivata dopo aver fatto ottanta metri di campo, Balaídos ha già iniziato ad apprezzarlo. Voleva giocare a calcio per riscattare il suo popolo, oggi studia da Pogba e sogna, in futuro, di giocare con Messi. E nel frattempo segna al Barcellona.

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