Dalla festa al nefasto. Da un pomeriggio di sport e possibile festa da una parte, con la promozione in C distante un solo punto, ad un'insensata ed improvvisa violenza capace di rovinare tutto. Macchiando una pagina calcistica che avrebbe voluto vedere, con ben altri ruoli, Picerno e Taranto protagoniste.
La sfida d'alta classifica del "Donato Curcio", nel girone H di Serie D, si è trasformata invece nel più desolante degli spartiti, finendo per suonare la più triste delle note possibili. Il fischio di fine primo tempo come via libera ad una rissa furibonda, al momento del rientro delle squadre negli spogliatoi, finita per coinvolgere uno steward e ben tre calciatori del Taranto: Favetta, Manzo e Croce, colpiti alle spalle addirittura con un ‘tirapugni’. Violenza alla quale il solo Croce, in reazione, è riuscito a rispondere, venendo però successivamente espulso dall’arbitro di gara Delrio.
Assurdità che il dg del Taranto, Gino Montella, ha voluto immediatamente condannareai microfoni di Gianlucadimarzio.com, con i tre tesserati "colpiti da cazzottiere di ferro alla testa e ricoverati sotto osservazione all'ospedale di Potenza": "Avevano anche escoriazioni al volto e tumefazioni varie. Noi abbiamo preannunciato reclamo e sporto denuncia alle forze dell’ordine presenti allo stadio e andremo avanti. È una vergogna".
Parole inevitabilmente dure cui Enzo Mitro, dg del Picerno, non ha esitato a replicare, aggiungendo nuovi particolari alla vicenda e difendendo la propria società: "Nessuno deve rovinare la nostra festa e la nostra stagione: chiunque sia venuto qui ha avuto solo parole di elogi per la società che rappresento - commenta a Gianlucadimarzio.com - e se qualcuno ha sbagliato, io chiedo scusa a nome di tutti. Ma è il calciatore Croce che ha colpito per primo. Ovviamente va detto: la violenza è condannata in ogni sua forma. Oggi non vorrei ci sia stata prevenzione nei nostri confronti".
Solo l’allontanamento dello steward, preso successivamente in consegna dai Carabinieri, ha permesso alle squadre di farerientro in campo (con oltre venti minuti di ritardo) per portare a termine la gara. Uno 0-0, al termine dei 90', che rappresenta numericamente e metaforicamente al meglio il nulla calcistico di un pomeriggio ben lontano dal concetto di sport, finito per essere macchiato da un'insensata ondata di violenza. Il cui risultato è presto scritto: richiesta di vittoria a tavolino e ricorso presentato dal Taranto, da un lato; festa promozione in Serie C rimandata, aspettando il responso del Giudice Sportivo, dall'altra. Scenario inimmaginabile, prima dei 90' odierni, finito per scrivere l'ennesima pagina negativa di un capitolo che mai nessuno avrebbe voluto leggere.
A cura di Giovanni Caporale