Roberto Gagliardini contro il suo passato. Domenica a San Siro andrà di scena Inter-Atalanta, che oltre ad essere un derby lombardo e nerazzurro è la partita speciale del numero 5 dei milanesi. Sfidare chi, come Caldara e Grassi, ha fatto parte della tua vita per anni, non è mai semplice. Ci hanno pensato i suoi ex compagni a mandargli messaggi speciali attraverso le pagine de La Gazzetta dello Sport.
Inizia Grassi: "Il suo bello è che, se gli chiedi un favore, è disponibilissimo. È un ragazzo perbene, magari un po’ permaloso ma perbene. È come se non fosse mai andato via perché ci sentiamo sempre su Whatsapp. Abbiamo un gruppo: io, lui, Conti e Caldara. Si chiama “I bigoi”... o qualcosa del genere. Roberto è fastidioso, è forte di testa e tira certe stecche... Con lui la palla va e ti arriva il calcione: sono sei anni che in allenamento fa così. Però è forte, non mi ha stupito che sia andato così bene. Capelli in ordine? Ha sempre avuto capelli inguardabili, diteglielo. Ora per fortuna li tiene a posto. Io lo tiravo sempre in mezzo, gli dicevo che li aveva a tendina, davanti alla fronte. Era uno scherzo di tutti, ma ora va meglio: è migliorato. Se domenica segna, deve tagliarsi i capelli".
E' il turno di Petagna: "Se mi chiedete un difetto di Gaglia, parlo dei vestiti. Glielo dico sempre, lui mette un po’ quello che gli capita. Non è uno stilista? Da giocatore infatti niente da dire. Quando giocavo nel Milan sapevamo che quelli forti erano Grassi, Gaglia, Conti, Palma e Caldara. Di lui mi piace la forza fisica, quest’abitudine ad andare sempre in avanti. Tanti centrocampisti rincorrono, Robi aggredisce. Mi ricordo una volta, in allenamento. Il mister gli ha urlato “Gaglia, non sei un trequartistaaaa”. L'ho aiuto ad ambientarsi a Milano. A Vicenza ha vissuto nella mia ex casa. Se segna, deve vestirsi elegante. Diteglielo, ormai è all’Inter, serve un certo stile".
"Conclude la rassegna Caldara: Da piccoli vincevamo spesso, poi basta. Dai Giovanissimi in poi, pochissimo. Il massimo però sono stati questi ultimi tre mesi. Qualche anno fa lui aveva questa fissa per i capelli, faceva di tutto per averli davanti. Poi, col ciuffo, ha svoltato. Non pensavo nemmeno io che andasse così forte all’Inter. Ero convinto arrivasse, ma non così in fretta. È stato subito insostituibile. Roberto con quelle braccia rischia sempre di darti una gomitata. Poi di testa è sempre pericoloso, per ogni difesa. Se segna, spero non esulti. Ma sono sicuro, non lo farebbe mai".