"Nella Serie A di oggi, se non provi a correre più dell'avversario, non vai lontano e il Torino corre tanto". Matteo Pessina mette in guardia i suoi compagni dell'Atalanta, in vista della ripresa del campionato, che vedrà i bergamaschi affrontare il Torino al Gewiss Stadium.
Intervistato da La Gazzetta dello Sport, il jolly tuttofare ha approfondito il discorso parlando del calo, verificatosi nelle ultime giornate e anche del discorso nazionale; un discorso che lo riguarda molto da vicino, soprattutto in prospettiva Qatar 2022.
Il gioco dell'Atalanta non è leggibile
Gli ultimi passi falsi incassati contro la Roma in casa e il Genoa in trasferta hanno rallentato l'Atalanta di Gasperini. Il tutto potrebbe essere addebitato a una maggiore riconoscibilità degli avversari, che leggono meglio i nerazzurri. Non per Pessina, però, che smentisce quest'ipotesi: "Il nostro gioco è questo da anni, è quello che ci ha fatto battere Juve e Napoli. Non basta conoscerci e prepararci per essere sicuri di limitarci".
Nemmeno la possibilità di vincere lo scudetto ha reso irrequieti i giocatori della Dea, la quale sa che strada perseguire. Una strada che ha nulla a che fare con il tricolore: "Ne parleremo, semmai, quando avremo raggiunto il primo posto. A quel punto lotteremo per difenderlo. Il nostro obiettivo non è mai stato lo scudetto: non possono stravolgere questa realtà né una striscia positiva incredibile, né due vittorie".
La magia "italiana" non si è rotta
L'Atalanta è molto importante per il prosieguo della carriera di Matteo Pessina. E lo è, in particolar modo, anche in chiave Nazionale, che non sta passando un grande momento. Ma, anche in questo caso, non c'è nulla da temere per il numero 32 dei bergamaschi: "Noi italiani, se c'è di mezzo il calcio, siamo così: prima positività persino eccessiva per l'Europeo, mentre adesso siamo diventati scarsi. Ma sappiamo chi siamo, cosa abbiamo fatto e che abbiamo un'ultima chance per qualificarci".
Già, quegli spareggi per i mondiali in Qatar 2022, che Pessina non vede l'ora di giocare: "Penso a queste partite più di giorno, quando sono lucido. E mi viene voglia di giocarle".