Non c'è pace in casa Pescara. La sconfitta pesante (2-6) all'Adriatico contro la Lazio non ha fatto altro che alimentare una contestazione iniziata già prima di Natale, placata a tratti da un mercato apparentemente esaltante che ha portato in città Gilardino, Muntari, Stendardo, Bovo, Cerri, Cubas e Kastanos in un sol colpo. Ma con esiti a dir poco insoddisfacenti.
42 gare consecutive senza vittorie sul campo, 50 reti subite per una media di 2 gol a partita, da peggior difesa della Serie A, con 27 gol incassati in casa ed un attacco capace di realizzare solo 17 reti. Con tanti infortuni, rigori sbagliati (5 su 7) e la classifica ferma a nove punti in più, la stagione da incubo del Pescara in A ha scatenato una contestazione accesa da parte dei tifosi, infuriati e delusi, che già da ieri hanno tappezzato le strade e i muri della città con insulti e offese contro il presidente, bersaglio principale, ritenuto per ruolo e responsabilità l'artefice della stagione fallimentare del club. Specialmente in zona stadio, esplicite scritte molto offensive contro Sebastiani sono apparse numerose, trascendendo l’ambito sportivo per andare su quello personale, colpendo anche gli affetti di famiglia del presidente. Alcune già presenti, altre apparse subito dopo la partita, dopo l'ennesima sconfitta: tra queste, ecco anche i riferimenti alle attività imprenditoriali di Sebastiani e ad una presunta società/accordo con Oddo (ancora a quota zero vittorie in Serie A sul campo) naturalmente smentita nel post partita dallo stesso numero uno biancazzurro. Apparso stanco deluso, amareggiato ed arrabbiato, confermando il suo allenatore fino a fine campionato: "Se ho ricevuto offerte? Le porte sono spalancate, ma la verità è che nessuno ha bussato per prendere la società. I tifosi possono contestare, ma non devono andare sul personale. A fine stagione potrei anche lasciare”.
Parole chiare, che lasciano trasparire delusione, amarezza, stanchezza e rabbia nella gente. Sentimenti che travolgono Pescara, il Pescara e i pescaresi: tutto sembra aver ormai travolto e soffocato la grande gioia di pochi mesi fa, tutto sembra così lontano dalla grande stagione di Oddo e Lapadula nella notte di Trapani. Quella in cui i sogni diventavano realtà, per una serie A che ora sembra diventata soltanto un incubo.
Grazia Di Dio