Un sorriso riesce sempre a lenire il dolore. È il motto di Armando Perna, capitano del Legnago. Un faro che guida le sue azioni dentro e fuori dal campo. Anche per questo, con tanti compagni risultati positivi al Coronavirus negli ultimi giorni, ha deciso di mettersi a disposizione: “Mi sento il fratello maggiore di molti classe 2000 o 2001. Abbiamo una chat di squadra dove mi sono offerto di andare a far la spesa a chi ne avesse avuto bisogno”.
Caramelle e tacchino
Qualcuno ha accolto l’invito e ha mandato ad Armando la lista della spesa: “Un giocatore mi ha chiesto caramelle e cioccolatini, un altro è andato più sul sano con verdure, pollo e tacchino. Lo faccio con piacere. So cosa significhi essere lontani dai genitori”. Il difensore con 9 presenze stagionali in Serie C, si toglie gli scarpini e vola al supermercato, lasciando poi la spesa fuori dal portone. I ragazzi lo ringraziano quotidianamente, qualcuno si offre di fargli un bonifico, ma lui rifiuta categoricamente: “Al massimo mi preparano qualcosa quando usciranno dalla quarantena, io non so cucinare”.
Generoso, umile, al servizio del prossimo. Armando, con undici anni alle spalle al Modena e tante esperienze in Serie B e C, non chiede nulla in cambio. “Possono contare tutti su di me. Domenica scorsa mi hanno scritto se avevo una pentola in più da prestargli. In generale per loro ci sono sempre, possono chiamarmi anche alle 3 di notte. Ed è successo più di una volta”.
Tra infortunati e contagiati
Un angelo custode per i ragazzi del Legnago costretti sul divano. “Io da ragazzino a Palermo stavo tutto il giorno in strada, loro sono più fortunati, tra smartphone e quei giochi per la Playstation”. Tipo? “Fortifive o come si chiama, non sono esperto” (Fortnite n.d.r). “Comunque sia non vedo l’ora di andarli a prendere per portarli finalmente ad allenarsi. È il mio desiderio più grande”. La situazione in casa Legnago, tredicesimo in classifica a 12 punti, è complicata, tra infortunati e contagiati. “Siamo un focolaio. Ora al campo facciamo solo parte atletica. Siamo in 8. Quando non riesci a giocare neanche la partitella è svilente”.
La società ha chiesto e ottenuto il rinvio della gara con il Fano, ora aspetta la decisione della Lega per quella con l’Imolese di domenica prossima. Non sono in condizioni di giocare. “Non arriviamo a 11”. Si vedrà. Intanto capitan Perna continua a mettersi a disposizione. Il suo maestro? Un allenatore. “Devo tanto a Stefano Pioli da quando lo conobbi a Salerno nel 2003. Mi ha portato anche al Modena e al Parma. Mi ha fatto crescere tanto come giocatore ma soprattutto come uomo”. Si sentono ancora e chissà che un giorno non possano lavorare di nuovo insieme: "Vado pure a piazzare i cinesini se mi chiama!", esclama, con il sorriso. Quello che strappa ai compagni, anche in momenti difficili. Come impone il suo motto. Riferimento per tutti. Capitano, in campo e fuori.