Pursuit of happyness. La ricerca della felicità. Felicità che, per un attaccante, di solito va di pari passo con il gol. Più segni più sei felice, se non segni...sono problemi. Lo sa (e bene) Graziano Pellè, sbloccatosi oggi dopo diciannove giornate di campionato, un girone esatto dopo, anche se l'avversario è cambiato.
Dal Bournemouth (esultò con la "haka") allo Stoke City, a 138 giorni di distanza, eccolo il ritorno al gol di Graziano Pellè, con la specialità della casa: il colpo di testa, in anticipo sul primo palo da angolo di Steven Davis. Poi il raddopio, con un destro a giro non irresistibile ma comunque efficace. Ed eccola lì, la felicità, stampata sul volto di quel ragazzone di trent'anni dopo una lunga astinenza da gol.
Una doppietta importante, per lui e per il suo Southampton, che col 2-1 del Britannia Stadium è tornato alla vittoria che mancava dal 13 di febbraio. Una doppietta decisiva non solo per il match con lo Stoke, ma anche, forse, in chiave Euro 2016. Un girone di qualificazione vissuto da protagonista, tra gol (3, tutti decisivi), corsa e voglia di arrivare. Dove? In Francia, appunto, all'Europeo. E pensare che l'esordio in Nazionale non è poi così lontano nel tempo: 13 ottobre 2014, contro Malta. Prima presenza e gol, un esordio da sogno.
Il merito della sua esplosione? Di Ronald Koeman, vero e proprio mentore per il centravanti classe 1985. Az Alkmaar, Feyenoord e Southampton. Sempre insieme, anche se ai tempi dell'Az l'avventura non durò molto, visto l'esonero dell'allenatore olandese. Ma la stima reciproca c'è sempre stata, eccome, al punto che Koeman, una volta arrivato ai Saints ha chiesto un centravanti solo: Pellè. Fiducia infinita, ben ripagata: 38 presenze, 12 gol. All'esordio in Premier League, a trent'anni. Ora l'obiettivo è uno solo: confermarsi e segnare ancora. Per il momento sono otto, una doppia cifra in campionato potrebbe sancire la convocazione all'Europeo. Pellè chiama, Conte che farà?