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Data: 13/07/2017 -

Pecchia: "Cassano e Cerci si sono messi a disposizione del gruppo: hanno voglia di rivincite"

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Secondo posto e promozione diretta per l’Hellas di Fabio Pecchia, tornato ad essere primo allenatore , dopo gli anni da vice di Benitez. Adesso si appresta ad affrontare il primo campionato di Serie A e ai microfoni della Gazzetta dello Sport, parla dell’imminente stagione: “Antonio e Cerci hanno voglia di rivincite ma non vediamoli come i salvatori della patria: la B si evita pensando da squadra. Da calciatore ho affrontato spesso Cassano ma ho sempre evitato di marcarlo. Un compito che ho regalato volentieri ai miei compagni di squadra. Con Antonio si rischiano figuracce”.

Pecchia è pronto a raccogliere la sfida: restituire Cassano al calcio italiano: “Ho sposato con entusiasmo l' idea della società. La presenza di Antonio è per me un grande stimolo. E’ un formidabile talento. Uno dei pochi che ci sono rimasti. Anzi, guardo alla carriera di Cassano con un pizzico di dispiacere. Poteva vincere molto di più. Il primo impatto con lui è stato più che positivo. Con la società abbiamo imboccato questa strada dopo un' attenta riflessione. Volevamo essere sicuri di portare nel gruppo giocatori con le giuste motivazioni. La prima risposta di Cassano e di Cerci è stata esattamente quella che aspettavamo. Si sono messi con entusiasmo a disposizione del gruppo. La prima cosa che gli ho chiesto? Di fidarsi di me. Di fidarsi dei miei collaboratori. Tra un po' di tempo Antonio avrà voglia di giocare. E ci saranno tanti appassionati di calcio che lo vorranno in campo. Io dovrò trattenere la sua voglia di bruciare le tappe. La sua e di Cerci. Ci vorrà un po' di pazienza per averli al meglio. Io lavoro per il bene loro e del Verona”. Poi continua: “La seconda cosa che gli ho detto è che per il nostro gruppo lui rappresenta un riferimento prezioso. Ho tanti giovani in rosa. Vedo che lo guardano con ammirazione. Lui può aiutarli a crescere”. Poi si passa a parlare di Cerci: “Come Cassano ha voluto un contratto annuale. Una scelta che è un segnale chiaro. Stiamo parlando di due che hanno voglia di rivincite. Che vogliono dimostrare che hanno ancora molto da dare. Cerci ha avuto qualche problemino fisico e da lui non mi aspetto niente di strano. Deve solo fare il Cerci”.

Il c.t. Ventura è l' unico allenatore che ha tirato fuori il meglio da Cerci e Pecchia potrebbe chiedere a lui qualche consiglio per rilanciare l’Henry di Valmontone: “Ogni consiglio è prezioso. Io cercherò di aiutare Cerci su tutti i fronti. Nella mia esperienza al Real ho imparato che prima viene l' uomo e poi il calciatore. E quando parliamo del modello Real parliamo del top”. Poi su Rafa Benitez, di cui fino all’anno scorso era il vice: “No non l’ho sentito ultimamente. Anche lui sta lavorando per mettere insieme la sua squadra. Al momento giusto andremo a cena insieme”.

Con l' arrivo di Cassano e Cerci, Pecchia potrebbe accantonare il 4-3-3- a lui molto caro: “Il 4-3-3 è l' idea di partenza, ma con le mie squadre ho anche utilizzato il 4-2-3-1. Vedremo. Non è una questione di numeri ma di progetto tattico. Il mio Verona ha sempre scelto di giocare a calcio, di essere propositivo. Non stravolgerò questa idea per l' arrivo di due figure importanti. In questo momento più che parlare di schemi devo spiegare a Cassano e Cerci il mondo Hellas. La passione che anima i tifosi gialloblù”. Cassano ritrova Pazzini: “Ricordo gli assist di Fantantonio per il Pazzo ai tempi della Samp. All' inizio dovrà essere Pazzini a dare una mano a Cassano e a Cerci. Lui è bravo a "legare" il reparto. Poi, quando saranno al meglio, Cassano e Cerci gli restituiranno il favore”.

Non bisogna commettere errori dopo questo doppio colpo: Pecchia indica la strada: “Bisogna pensare che il Verona sia già salvo. Noi dobbiamo continuare a ragionare da squadra. Come abbiamo fatto dal giorno del mio arrivo. Cassano e Cerci non sono i Salvatori della Patria. Per evitare la retrocessione avremo bisogno di tutti”.



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