Nel 2005 lascia il Milan e firma cinque anni con l'Hellas Verona. "Chiarendo subito che quel contratto così lungo non sarebbe mai stato un problema, un obbligo, nelle valutazioni dell'Hellas". E detto da uno che ha realizzato 34 gol alla Fiorentina, 48 alla Samp, 24 al Milan e 19 all'Inter fa un certo che, soprattutto per i tempi (e i soggetti) che corrono in questo mondo. Ma Giampaolo Pazzini è così. Uno che "ho avuto diverse opportunità di giocare all'estero, ma l'Italia è la mia casa ideale. Sarei potuto andare in Russia, in Spagna oppure in Germania. Non ho mai ragionato in base ai soldi. Appartengo a quella generazione di ragazzi cresciuti con il sogno e il mito della serie A. E anche adesso che il nostro campionato viene considerato meno, io non ho cambiato idea" ha dichiarato in esclusiva sempre al Corriere dello Sport. Uno che si sente ancora mancare l'aria ogni volta che ripensa alla retrocessione in B dell'anno scorso. "E sono rimasto a Verona, in estate, perché ho sposato fino in fondo questa sfida. Ora sono anche capitano, porto la fascia al braccio con orgoglio". E merito. Personalità, carattere, soprattutto tanti gol. In qualunque modo, con qualsiasi parte del corpo: basta che entri. Dopo Ascoli sono già 10 in 9 partite. Doppia cifra raggiunta senza grandi problemi, e siamo solo a metà ottobre. Macchina vera, Giampaolo. Determinato come non mai e con un solo obiettivo in testa che non è la classifica marcatori: tornare in A con il Verona. Lo dice anche lui, sempre al Corriere. "Pecchia ha un'idea precisa sul numero di gol che posso realizzare in questo campionato. E anche io ho fissato un obiettivo. Ma preferisco non svelarlo. Contano i fatti, in questa stagione".
Ragazzo d'oro, 'pezzo di pane'. Papà. "Sono sposato e ho un figlio: si chiama Tommaso, festeggerà cinque anni a dicembre. La mia è una vita tranquilla, diversa da quella che uno può immaginare per un calciatore. Pallone e famiglia, qualche passeggiata in centro, a volte una cena al ristorante con gli amici. Verona ti trasmette le sue passioni, il suo amore per l'Hellas, senza essere mai invadente: ti vuole bene e rispetta i tuoi spazi". Nella città dell'amore con il suo amore Silvia. "Io e mia moglie ci siamo innamorati da ragazzi. Stiamo insieme da sedici anni. E' cresciuta a Monsummano, come me. L'ho conosciuta a una festa, era la compagna di classe di un mio amico. Io giocavo già nelle giovanili dell'Atalanta". Passioni? Oltre segnare, i videogame. "Dedicavo un po' di tempo ai videogame prima che nascesse Tommaso: adesso comanda lui. E' lui a decidere i nostri giochi". Ma occhio a youtube. "E' una delle poche cose di internet che mi attrae. Mi capita di rivedere scene di film e qualche puntata di Mai dire Gol". Mai dirlo. Farlo e basta. Parola di Giampaolo Pazzini.