Il calcio di punizione di Payet da quest’anno, in Premier League, è un marchio di fabbrica. 3 dei 12 gol del francese in stagione con la maglia del West Ham sono arrivati proprio grazie alle sue punizioni, senza contare quella messa a segno con la maglia della Francia: chiedere alle vittime sacrificali Bournemouth, Blackburn, Manchester Utd. Si salvi chi può. Gli specialisti di una volta, i vari Del Piero, Pirlo, Beckham, Roberto Carlos, e via dicendo, passavano ore ed ore a fine allenamento cercando di migliorarsi sempre più, calciando migliaia di punizioni. I portieri della seconda squadra o della Primavera in porta, erano i malcapitati di turno: non immaginiamo quante volte abbiano dovuto raccogliere dalla rete i missili terra-aria calciati da questi campioni.
Beh, sarà così anche Payet: i risultati sul campo devono per forza esser il frutto degli allenamenti sui calci piazzati. Alt. “Macchè… Non le provo in allenamento! - rivela lo stesso trequartista francese al ‘The Sun’ – Ne provo solo qualcuna nel riscaldamento prepartita, vado avanti grazie alla mia tecnica. Ammetto di averne provate molto nel ritiro prima di iniziare la stagione, fino a quando ho segnato col Bournemouth. Col Palace, però, ho avuto anche fortuna perché la punizione calciata prima di quella in cui ho fatto gol, l’ho tirata alle stelle!”. Eccentrico, Payet. Fuori dagli schemi, come la maggior parte dei talenti di quel calibro. E che beffa per chi ha subito gol sulle sue punizioni! Pensare che questo nemmeno le prova in allenamento… Ma si sa, quando ci si trova di fronte al nuovo idolo degli ‘Hammers’, dormire sonni tranquilli è davvero una mission impossibile.
A cura di Alberto Trovamala