E pensare che in questa Francia Benjamin Pavard non ci sarebbe nemmeno dovuto essere. Ne era sicuro: non l’avrebbero mai convocato. Si era messo il cuore in pace approfittando dell’estate per migliorare il proprio tedesco visto che da due anni gioca nello Stoccarda.
Fino a quando in un giorno di inizio maggio, proprio al termine del corso di tedesco, accendendo il cellulare si è ritrovato la chat di Whatsapp sommersa di messaggi. Un centinaio, circa. Uno in particolare diceva: “Vai al Mondiale”. Attimi di stupore totale per Pavard che, probabilmente, avrà avuto bisogno di qualche minuto prima di realizzare cosa stesse succedendo. Non se lo sarebbe mai e poi mai aspettato. Soprattutto perché il classe ’96 fino a quel momento aveva giocato appena 5 volte con la Francia.
Proprio per uno scherzo del destino anche in occasione della prima convocazione, a novembre, non riuscì a rispondere immediatamente alla chiamata perché si trovava al solito corso di Tedesco. Lacrime di gioia. “Ero emozionatissimo, non nascondo che ho pianto coi miei genitori”. Fino al gol incredibile di oggi, il suo primo in Nazionale, con il quale ha ristabilito il risultato sul 2-2 prima che Mbappé mettesse ko l’Argentina.
In questo Mondiale con le sue prestazioni da veterano nonostante sia appena poco più che ventenne, quel ragazzo che in tanti definisco “un tipo anni '80” - forse per il suo look sobrio e la sua testa ricoperta di riccioli - sta dimostrando tutte le sue qualità. Da terzino destro, lui che in Germania gioca da difensore centrale. Deschamps aveva bisogno di qualcuno che rimpiazzasse l'infortunato Sidibé. Proprio come faceva Thuram: centrale nel suo club, terzino con la Francia.
Si staranno mangiando le mani i dirigenti del Lille, club in cui è cresciuto e che “non credette in me”, per averlo ceduto nell’estate 2016 allo Stoccarda, ai tempi nella seconda serie tedesca, per ‘appena’ 5 milioni. Ora il ragazzo sogna in grande: “Vorrei giocare in Champions. Non so se rimarrò in Germania: dopo il Mondiale io e il mio agente valuteremo”. Nel frattempo si gode questo Russia 2018, in vista dei quarti di finale con la sua Francia protagonista. E pensare che non ci sarebbe nemmeno dovuto essere.