L’impatto di Justin con il campionato italiano è stato da incorniciare. Ingresso in campo, sfuriata sulla fascia e cross per il capolavoro di Dzeko. Tutto in pochi minuti. Da un Kluivert all’altro, Patrick ha lasciato il segno, il giovane Justin è sulla strada giusta, anche se il cammino è ancora lungo e tortuoso. Parola di papà Patrick, che ha consigliato così il figlio in un’intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport: “Gli ho detto di stare attento alle cose da fare e soprattutto quelle da non fare. Quando giochi in una grande squadra c’ è un sacco di gente che ti gira intorno e vuole delle cose da te”.
Come calciatore si sono già intraviste le potenzialità del giovane Kluivert, come figlio invece ci pensa Patrick a raccontarlo: “E’ un bravo ragazzo. Sono molto soddisfatto di quello che sta facendo. Justin parla poco, però è uno che sa ascoltare ed è motivato. Avrei voluto che restasse all’Ajax ancora un anno, ha deciso lui. Credo che la Roma sia una buona soluzione. Se gli auguro in futuro in Premier League? A mio figlio auguro innanzitutto di essere felice”.
Dopo gli anni all’Ajax i paragoni si sono già sprecati, quello più scontato? Ovviamente con papà Patrick: “Se Justin può diventare più forte di me? Eh, per arrivare dove sono arrivato io ne deve fare di chilometri. Ma ha mostrato talento, ha personalità e tempo per fare una grande carriera. E’ diverso da me, è un altro tipo di attaccante. Non ha paura di niente, non ha timori a provare la giocata più difficile. Però deve restare con i piedi per terra”.
Prima di arrivare a Roma le richieste per il giovane olandese erano tanto, e si è parlato anche di un interessamento del Manchester United: “Credo che lo United sarebbe stato un salto troppo grande. La Roma è un club importante, ma le pressioni sono minori. La Roma non deve vincere per forza ed è un club abituato al buon calcio. Per Justin è il posto ideale”.
