Cinque anni di GianlucaDiMarzio.com, cinque anni intensi di mercato che abbiamo voluto rivivere con Claudio Pasqualin. Il procuratore ci ha parlato di com'è cambiato negli ultimi anni il mondo del calcio e il calciomercato, ma non solo. "Innanzitutto tanti auguri al sito che seguo sempre; Gianluca, oltre ad essere quasi uno di famiglia (ride, ndr), è un grande professionista. Il mondo del calcio è cambiato, è tutto più frenetico, bisogna mantenere l'equilibrio ed essere sempre corretti. Il calciomercato? Bhè, fisicamente è diventato un baraccone senza senso, un doping televisivo. Il concetto deve cambiare, si pensi che nell'ultima sessione ci sono stati il 70% dei movimenti in meno. Mi piacerebbe che il calciomercato s'imponesse come situazione di marketing aperta al pubblico, magari con la presenza dei calciatori; gestito, poi, da una Lega diversa, quella di oggi è il nulla, una kermesse. Ci vuol qualcosa di nuovo".
Pasqualin è poi convinto nel ricordare la trattativa che più di altre l'ha gratificato. "Giovinco. Non per un discorso economico, ma per la percezione di aver aperto una strada importante". Il gruppo di lavoro del procuratore udinese ha curato molti trasferimenti di giocatori italiani nei campionati esteri: Criscito e Bocchetti in Russia, Donati in Germania, Aquilani in Portogallo, Giovinco in Canada. Una tendenza sicuramente in forte aumento rispetto al passato, che Pasqualin commenta così: "Nella carriera di un calciatore ci sono degli obblighi e uno deve ottimizzare il proprio tempo. Le occasioni adesso sono altrove: la realtà calcistica italiana è obsoleta, gli stadi sono vuoti. Il tifo dovrebbe essere una manifestazione d'appartenenza alla propria città, al proprio quartiere; invece oggi vediamo ragazzini italiani che tifano per il Barcellona...".
Un rammarico per la situazione del calcio italiano che il procuratore vede riflessa nella panchina azzurra, col recente addio di Conte. "A dir la verità non mi ha sorpreso, e lui ha un po’ sbagliato ad accettare un incarico in questo momento. Mi rattrista vedere la panchina azzurra trattata male. Capello? Non credo che abbia detto 'non mi interessa', non è da lui. Comunque, non saranno i casi a decidere e andrà scelto il miglior allenatore: una volta c'erano i federali come Bearzot e Valcareggi". Quando gli si chiede un nome su tutti che negli ultimi cinque anni ha alzato il prestigio della nostra Serie A, Pasqualin ha pochi dubbi: "Direi che Higuain, alla luce degli ultimi fatti, è il nome di maggior prestigio. Di contro, la Serie A ha perso tanto vedendo andare via Tevez". Infine, due parole sull'Udinese, squadra di cui il procuratore è grande tifoso: "In panchina è arrivato un buon professionista. Grazie a Dio i Pozzo esistono (ride, ndr), però gli rimprovero un pò di eccessiva esterofilia".
Marco Da Pozzo