Sono passati 104 giorni dall'ultima partita al 'Tardini' in campionato del Parma. In questo lasso di tempo sono cambiate tante cose. In primis la categoria, perché quel 5 maggio i gialloblù hanno festeggiato la promozione in Serie A contro la Cremonese. Poi è cambiata in parte la rosa (contro la Fiorentina Suzuki, Valeri dall'inizio le novità). Ma a non essere mutato è l'entusiasmo della piazza. Tre mesi fa ha invaso le vie della città con sciarpate e cori, lo stesso ha fatto per la gara d'esordio stagionale contro la Fiorentina.
Parma, risposta da A dei tifosi
Il corteo per accompagnare la squadra di Pecchia fino all'ingresso nella casa gialloblù. Un legame ormai indissolubile tra tifosi e squadra. Il ringraziamento per quanto fatto e per quel che si farà da qui al futuro. L'allenatore lo aveva detto, quasi chiesto in conferenza: "Chiedo a tutte le componenti, al nostro pubblico, di avere un appoggio incondizionato e duraturo nel tempo. Ci servirà durante tutta la gara, a prescindere dal risultato". E così è stato. Un'atmosfera, che a Parma, non si vedeva da anni complici anche i tre anni di purgatorio in B. Numeri da Serie A sugli spalti: 21.394 persone (3.600 da Firenze).
Quasi tutto esaurito, in una gara che ha dato le prime indicazioni e il primo verdetto: 1-1 finale con il rammarico, per gli emiliani, di aver sciupato un paio di clamorose palle gol con Mihaila a inizio partita e, soprattutto, Cyprien alla fine. Ma al di là del risultato è stata la risposta dei tifosi a farla da padrone. Un segnale di continuità con il recente passato. È sempre stata questa la richiesta della società, ed è quello che serve per affrontare al meglio la Serie A con una squadra giovane e, sotto certi punti di vista, un pizzico inesperta. Insomma, una sorta di 'tutti dentro' giusto per citare il Pecchia pensiero.