Il primo gol di questo campionato di serie B è stato suo, adesso anche la prima doppietta al Cittadella. Emanuele Calaiò non vuole fermarsi più: "Siamo partiti tutti a rilento - racconta l'attaccante alla Gazzetta dello Sport - C’erano tanti giocatori nuovi e dovevamo conoscerci. Infatti poi siamo migliorati e ora c’è una buona intesa con tutti". Un avvio non semplice per l'attaccante del Parma che con l’arrivo di Ceravolo sembrava destinato alla panchina, poi l’infortunio dell’ex Benevento invece ha liberato il posto da titolare: "Si parlava di Matri, Caputo, poi è arrivato Ceravolo. Io sono convinto delle mie possibilità, sono sempre stato tranquillo, a 35 anni confermo che se sto bene fisicamente non ci sono problemi. E poi non devo dimostrare nulla a nessuno, vado in campo per divertirmi, senza tensioni. E’ la mia forza. Al di là dei gol, credo di essermi fatto apprezzare anche per l’impegno". Impegno dimostrato anche nello scendere in Lega Pro anche se legato da un contratto importante: "I soldi contano relativamente, ho sempre scelto i progetti. Anche dopo Pescara, a 23 anni, mi volevano in A ma ho scelto il Napoli in C". Finora in B ben 433 gol. Quale il motivo? "Si gioca a viso aperto, nessuno fa catenaccio. E’ bello così, tutti possono battere tutti, non c’è nulla da perdere". Adesso restano due traguardi: i 100 gol in B (ne mancano 3) e i 200 in carriera (ne mancano 30): "Ai 100 in B sì. Trenta gol invece sono tanti... Però ho il contratto fino al 2019..." Calaiò, specialista in promozioni, sogna la quarta dopo quelle con Torino, Siena e Napoli: "Sarebbe una cosa fantastica. Non abbiamo l’assillo di vincere, ci sono 3-4 più forti di noi e c’è il Venezia che è la squadra ideale per la B. Ma chissà...". Il resto dell'intervista la trovate sulle pagine della Gazzetta dello Sport.
Data: 15/11/2017 -