Dino Zoff ha parlato questa mattina ai microfoni di Rai Radio 1 nella trasmissione Rai Radio Anch’io soffermandosi sulla corsa a due per lo scudetto. L’ex portiere della Nazionale ha analizzato la partita di ieri sera che ha visto il Napoli uscire dall’Allianz Stadium con i 3 punti. Nessuno meglio di lui può parlare di questa partita, avendo giocato 5 anni con la maglia del Napoli e 10 con quella bianconera: “L'euforia a Napoli ti dà forza, io credo che la squadra e l'ambiente siano consapevoli dell'eccessivo entusiasmo. Penso semplicemente che il Napoli sia stato tanto determinato e grintoso da aver avuto la meglio della Juve”.
Spende qualche parola anche su Gigi Buffon e la sua reazione a Madrid al rigore fischiato al 93' al Real: “Non ho mai fatto gesti particolari come Buffon contro il Real Madrid, lui l’ha ritenuto giusto e va bene così. Ieri si è complimentato con i napoletani, va bene, è una cosa bella ma c’è un limite a tutto”. Per la vittoria finale non individua una vera favorita tra le due pretendenti: “Non so chi vincerà lo Scudetto. Bisognerà vedere come giocheranno e cosa faranno nella prossima giornata. Gli strascichi della partita di ieri sera saranno importanti”.
Zoff parla anche di due figure fondamentali nell'universo Juventus come l’allenatore, ieri criticato molto dai tifosi, e Gonzalo Higuain un po' appannato ultimamente: “Allegri via dalla Juve? E' una esagerazione. Ha fatto tanto bene alla Juventus da quando è arrivato, non credo sia giusto imputare le colpe a lui. Higuain? Credo che non basti solo il cambiamento di un giocatore, tutti devono ritrovare la fiducia e vincere queste ultime partite”. C’è anche il tempo per una breve analisi sul momento Roma e sulla doppia sfida con il Liverpool che vale un biglietto per Kiev: “La Roma è in salute e credo abbia possibilità di fare bene. Favorita? Sì, leggermente sì credo che la Roma sia un po' più avanti rispetto alla squadra di Klopp”. Una battuta, doverosa, anche sul futuro della panchina della nazionale: “Prossimo CT? Io sarei più in attesa dei giovani che possano dare un contributo alla crescita dell'Italia come nazionale e farla tornare sui livelli che gli competono. Chi sarà l'allenatore è una cosa secondaria perché in ogni caso chiunque venga scelto è bravo e ha esperienza internazionale, la scossa vera deve arrivare dai giovani”.