Quando parla non è mai banale. Mino Raiola ha rilasciato una lunga intervista a La Gazzetta dello Sport: da Mbappé alla nazionale di Ventura, passando per Zlatan Ibrahimovic. "Non credo che Donnarumma sarà titolare nell'Italia dopo i mondiali, penso che Ventura non abbia il carattere sufficiente per lanciarlo essendoci un pilastro come Buffon. Non ci sta capendo più nulla". Poi sul caso Neymar: "L'emiro del Paris Saint-Germain? E' stato un genio. Non sono assurde certe cifre, non eravamo abituati a certe cifre ma vanno ricordate due cose. Prima di tutto il Barcellona pagò il brasiliano 150 milioni, tra cartellino e commissioni varie. Quindi la clausola è logica. E poi l'emiro ha deciso di fare un regalo al proprio popolo. Un po' come fu per Maradona a Napoli".
Sul costo dell'affare Mbappé, invece: "Parliamo di un giocatore giovanissimo, ma già molto forte. Non sono però d'accordo sul prezzo di Dembelé, un colpo dettato dal panico. E' stato pagato troppo". Poi su Pogba: "Insieme a Verratti è il centrocampista più forte del mondo. E' stato criticato ma è fortissimo. E' inaccettabile non riuscire ad apprezzare un giocatore come lui. Solo in Italia succedono cose così. Lui è felicissimo a Parigi, non ci sono problemi. Ibrahimovic? Sta bene, potrebbe tornare a gennaio, ma chissà che non anticipi. Sono sincero, non ho provato a portarlo in Italia, abbiamo deciso di rispettare il progetto con il Manchester United".
Su Donnarumma, invece: "Ha dimostrato la sua volontà scegliendo di restare, lasciamolo tranquillo. Io non credo nel progetto Milan, ma questa è cosa nota. Sarei contento se diventasse il portiere della Nazionale. Penso che Ventura stia perdendo l'orientamento, non ci sta capendo nulla. E' nel panico, non capisce quello che sta facendo. Penso non abbia il carattere per lanciare Gigio mettendo da parte Buffon. Inoltre ha altre rogne a cui pensare. Il match con la Spagna? Siamo lontanissimi dagli altri paesi, si cerca la negatività in tutto. Non riusciamo a goderci le cose. Parlo del movimento calcistico, non della squadra. Quello che c'è attorno".