Vincere il campionato portoghese per Alberto Aquilani è ancora più che possibile: il suo Sporting Lisbona si trova al secondo posto a sole due lunghezze dal Benfica capolista, con ancora due giornate di campionato da affrontare. Provarci è d’obbligo, ma nel frattempo si gode il “suo” Liverpool, squadra in cui ha militato nella stagione 2009/2010, approdata in finale di Europa League proprio stasera dopo aver sconfitto il Villarreal in semifinale. Ha parlato il così il centrocampista romano nel post partita del match, ai microfoni di Sky Sport:
“Sicuramente è la finale più giusta perché hanno meritato sia il Liverpool ma soprattutto il Siviglia: arrivare in finale per la terza finale di seguito non può essere un caso. Tra Klopp ed Emery chi preferisco? Mi stupisce più Emery perché fa un lavoro straordinario: ci ho giocato contro l’anno scorso e abbiamo perso clamorosamente, ha un’organizzazione incredibile”.
Una battuta anche sulle residue possibilità di essere convocato ad Euro2016: “Per me penso che sia impossibile andare agli europei e stando qua penso di aver avuto anche meno visibilità. Poi se mi chiama sono contento eh – ride – è ovvio però che vedendo gli infortunati un po’ il rimpianto c’è e chissà se fossi tornato a gennaio magari avrei avuto qualche chances in più… Ma sono qua e cercheremo di vincere il campionato fino in fondo. Ora il Benfica ha una partita complicata e dobbiamo approfittarne a tutti i costi”.
In questi giorni si sta molto parlando di due degli ex allenatori di Aquilani, Allegri e Montella, l’uno per il rinnovo ed i successi per la Juve, l’altro per essere entrato in orbita Milan per la prossima stagione: “Ho un grande rapporto con Montella e lo vedrei bene al Milan; mentre i numeri di Allegri parlano per lui: è un allenatore che oltre all’aspetto tattico cura anche quello umano ed ai tempi del Milan ricordo che faceva rendere al meglio”.
Infine, Shelvey, ex compagno di Alberto ai tempi del Liverpool, ha inserito Aquilani nella propria top11, indicandolo come il giocatore tecnicamente più forte con cui abbia giocato, ma se dovesse fare la stessa scelta il giocatore dello Sporting chi indicherebbe? “Shelvey – ride – A parte gli scherzi, ho giocato con tanti giocatori incredibili, ma per uno, Francesco Totti, ho finito gli aggettivi: è pazzesco! È difficile anche da spiegare un fenomeno del genere. Mi ricordo che una signora romana all’ambasciata mi disse di non essere né della Roma né della Lazio, ma tifosa di Totti, pensate un po’… Totti è semplicemente Totti, non ci sono aggettivi”.