Svanita la più grossa possibilità di cambiare in corsa un inizio di stagione da incubo, Paolo Monteroha preferito farsi da parte. Dopo la sconfitta ai rigori contro l’Atlético Tucumán, l’ex difensore della Celeste e della Juventus ha lasciato la guida del Rosario Central, dopo averlo preso per mano a gennaio per guidarlo nella delicata fase di transizione post-Coudet. La clessidra che ha scandito il suo tempo sulla panchina del Canalla è stata la Copa Argentina: dopo la finale contro il River Plate, la seconda persa consecutivamente, Chacho ha deciso di interrompere il proprio ciclo al Central. Un ciclo non vincente, ma non per questo poco memorabile, in cui condusse ai quarti di finale di Copa Libertadores un Canalla che mancava nella massima competizione continentale da dieci anni.
Il carisma di Eduardo Coudet ha aiutato a fissare nei suoi giocatori un’idea di gioco, applicata al meglio dal talento di quegli interpreti: nel biennio 2015-2016 sono esplosi Franco Cervi, Walter Montoya e soprattutto Giovani Lo Celso; inoltre è tornata ad Arroyito la leggenda di Marco Ruben e sono passati Javier Pinola e Teófilo Gutiérrez. Il Rosario Central di Chacho, al proprio apice, è stata una delle squadre più belle d’Argentina, e forse dell’intero continente.
Per rimpiazzare l’ex fantasista del River sulla panchina del Canalla, venne scelto un ex calciatore molto differente: Paolo Montero. Il passaggio di consegne non è avvenuto direttamente, ma per mano dell’allenatore della reserva Leonardo Fernández , che debuttò nell’ultima di campionato contro il Belgrano. Fu l’ultima partita di Lo Celso con indosso la maglia del suo club, in cui si prese il lusso di segnare prima di partire per Parigi. Coudet fu il primo, poi il Mono e infine tutti gli altri: quello splendido Central si stava sfaldando e Montero si ritrovò a gestire la fine del ciclo precedente, più che l’inizio di uno nuovo. Dopo un dodicesimo posto in classifica e una Superliga iniziata senza vincere nemmeno una delle otto partite giocate, arrivare fino in fondo alla Copa Argentina era diventata una necessità, più che un semplice obiettivo. Battuti Boca Juniors e Godoy Cruz, il Canallasi è ritrovato a un passo dalla quarta finale consecutiva, ma l’Atlético Tucumán ha vinto ai rigori, strappando ai rosarini la possibilità di giocarsi la rivincita della scorsa finale contro il River Plate e, molto probabilmente, di salvare una stagione. Con la Copa Argentina, così com’era iniziata, si chiude la gestione Montero.
di Federico Raso - Tre3Uno3