Big match del prossimo turno di Serie A, Milan-Roma apre la terza giornata. I rossoneri hanno esordito facendosi rimontare dal Napoli al San Paolo, i giallorossi hanno invece collezionato 4 punti nelle due gare contro Torino e Atalanta. La sfida di San Siro potrà dare tante risposte importanti ad entrambe le squadre, in una sfida che ha provato ad anticipare il doppio ex Christian Panucci.
“Il Milan mi piace, l’anno scorso ha fatto una grande campagna acquisti e ha tutto per migliorare il sesto posto – ha dichiarato a La Gazzetta dello Sport - Lo metto fra le cinque che si giocheranno la Champions. Così come la Roma, che però si è un po’ indebolita. Ha perso giocatori importanti: Nainggolan accendeva la luce, Strootman era un guerriero. Kluivert è bravo, ma da valutare. Cristante e Pellegrini invece sono il futuro azzurro. Come la difesa del Milan, in passato ha fatto tanta strada partendo da questa base. In prospettiva sono tutti molto forti, starà agli allenatori perfezionarli”.
Sarà anche la sfida tra Gattuso e Di Francesco in campo e tra due ex bandiere che invece saranno sulle tribune in qualità di dirigenti, Maldini e Totti. “Gattuso e Di Francesco erano giocatori di quantità, ora sono allenatori con caratteri molto tosti. Hanno idee chiare, fanno giocare bene le loro squadre, tirano fuori il meglio dai giocatori. Eusebio ha già fatto vedere il proprio valore, anche al Sassuolo: per Rino è l’anno in cui dimostrare di essere un tecnico importante.
Totti e Maldini? Mi viene da ridere quando sento dire che Paolo non ha esperienza per fare il dirigente. Il calcio e il Milan sono il suo mondo, ha sulle spalle quasi mille partite e quindi vi chiedo: saprà parlare alla squadra o “vedere” un giocatore? Nel pallone serve gente che ha fatto calcio, perché c’è anche chi ci entra arrivando da un altro mondo. Maldini ha trasmesso a tutti noi i valori del Milan. L’insegnamento più importante che mi ha dato è in questa sua frase: “Il mio avversario più grande sono io stesso".
Totti è un’istituzione. Per i giocatori ha un valore importante, è una figura “pesante” nei rapporti con la squadra e rappresentare il club anche a livello di immagine per lui è un bel ruolo. Ma io me lo ricordo ancora in campo: vedeva dove gli altri non vedevano. Un genio immenso”.
Milan-Roma da spettatore, con il desiderio di viverla un giorno in panchina: “Tornare dove si è giocato è molto bello. Roma, in particolare, sarebbe un sogno per le emozioni vissute. Auguro a Di Francesco di restare tanti anni, ma spero che la vita e il destino prima o poi mi portino lì”.